TAORMINA – Mancano 12 mesi al ritorno alla urne ma ormai a Taormina la campagna elettorale è già iniziata da un pezzo e i primi giri di consultazioni stanno delineando non solo le possibili aggregazioni che si presenteranno agli elettori ma anche e soprattutto le candidature a sindaco.
In questo valzer di voci e ipotesi, ma soprattutto di riunioni e contatti a largo raggio, non è entrato sin qui il sindaco in carica Mario Bolognari, che ha scelto di continuare ad amministrare e ha posticipato ai prossimi mesi la scelta – o almeno l’annuncio ufficiale – sulla sua volontà di ricandidarsi o tirarsi fuori dalla contesa della primavera 2023. Bolognari preferisce concentrarsi sulla fase finale della legislatura, al momento caratterizzata dalle complesse dinamiche di un Comune che affronta il dissesto finanziario e sta presentando una serie di istanze per accedere ai fondi resi disponibili dal Governo con il PNRR.
Il sindaco, tuttavia, non avrebbe affatto gradito le mosse di alcuni alleati che già lavorano alacremente per le prossime elezioni e si stanno muovendo per la costruzione di altre aggregazioni e relative candidature a quello che potrebbe essere il dopo-Bolognari.
L’attuale primo cittadino non ha intenzione, in sostanza, di andare ad un finale di mandato analogo a quello del suo predecessore Eligio Giardina, le cui velleità di ricandidatura nel 2018 vennero stroncate sul nascere, prima ancora che il sindaco del tempo si pronunciasse sul tema. Bolognari non ci sta a questo copione e proprio in queste ore risulta che abbia lanciato segnali piuttosto importanti sulla sua volontà di non farsi staccare – politicamente parlando – la spina dai propri alleati.
A questo punto non si esclude che Bolognari possa chiamare da qui a breve i suoi alleati ad un confronto. E bisognerà anche fare attenzione alle valutazioni del sindaco che potrebbe rivedere in corsa i propri piani ma soprattutto incidere quelli altrui.