HomeAttualità e CronacaCNA, Costantini: "Ripartire dal Patto di Taormina"

CNA, Costantini: “Ripartire dal Patto di Taormina”

“Dopo i settant’anni si è pazienti in un altro modo”. Così il presidente nazionale CNA, Dario Costantini, commentando il rapporto sugli anziani e la telemedicina, e più in generale l’assistenza sanitaria, presentato all’assemblea di CNA Pensionati. Nel suo intervento Costantini ha sottolineato alcuni aspetti-chiave che hanno caratterizzato, e caratterizzeranno, la vita della nostra Confederazione. Partendo da un dato di fatto: “Alla vigilia delle elezioni abbiamo incontrato i sei leader degli schieramenti che si candidavano a guidare il Paese. A ciascuno abbiamo rivolto lo stesso invito: una volta al Governo, ascoltateci. È oggettivo: nei miei primi dieci mesi di mandato, che hanno coinciso con il precedente esecutivo, siamo stati ricevuti una volta. In un mese, abbiamo già avuto tre incontri con il nuovo”, ha ricordato Costantini sottolineando come l’autorevolezza della Confederazione sia stata misurata anche nei territori, “dove le CNA si sono confrontate con gli amministratori locali. Una richiesta forte di interlocuzione che è stata accolta”. E proprio all’interlocuzione con i territori saranno rivolte le proposte maturate a partire dai dati dell’indagine sulla telemedicina. Una cartina di tornasole delle consuetudini, dei disagi e delle aspettative degli over 65 nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale. Le cui carenze, evidenziate dalle risposte ai questionari, “non possiamo ignorare. Noi e i nostri interlocutori politici”.

E poi, l’Europa, al cui riguardo Costantini ha richiamato la recente assemblea nazionale di CNA svoltasi a Taormina e l’avvenuta firma proprio nella Perla dello Ionio del “Patto di Taormina”: “Per la prima volta, a Taormina, abbiamo dato alla nostra assemblea una forte caratterizzazione europea. L’abbiamo fatto invitando altre associazioni del Mediterraneo, per confrontarci su temi comuni: prima di tutto l’energia e il calo demografico. Emergenza quest’ultima legata a doppio filo con il problema del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro specializzato, “molto sentito dalle nostre imprese. Ci auguriamo che abbiano la possibilità di assorbire gli oltre 700mila attuali percettori del reddito di cittadinanza che dall’anno prossimo, perché occupabili, non ne avranno più diritto”. Questa emergenza sta mettendo a dura prova moltissime realtà. “Ma noi le aziende non le chiudiamo – ha sottolineato Costantini – anche se non troviamo personale”.

Il nostro presidente ha quindi ricordato: “abbiamo poi condiviso con i partner europei l’idea di creare degli hub formativi nei Paesi africani che affacciano sul Mediterraneo, per insegnare ai ragazzi, che lì non hanno opportunità, a diventare valore aggiunto per i i loro Stati di origine. E così, quando vedremo una barca, piuttosto che alzare muri, accoglieremo con favore forze e risorse nuove per l’Italia”, ha aggiunto.

Infine, Costantini ha invitato la platea di pensionati a contribuire al cambiamento in atto nella Confederazione. “Ci sono certi momenti in cui il capello bianco è un valore aggiunto – ha rilevato Costantini in conclusione – avete la responsabilità, in questa fase di cambiamento, di ricordare anche agli ultimi arrivati, ai giovani, il vostro ruolo. Un’attività non è scontata. Ma richiesta, e ben accetta”.

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