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Cateno vs Rambo, parte la resa dei conti e salta il Corpo di Polizia locale

TAORMINA – Il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, “silura” il Comandante della Polizia locale, Daniele Lo Presti e il parlamentare fa la sua mossa per affrettare i tempi dell’addio al funzionario che non gli è più gradito e che per di più lo ha querelato al tramonto della campagna elettorale per le Europee.

La mossa di De Luca, alla De Luca, è il depotenziamento del Corpo di Polizia locale, che diventerà “servizio” e che, in sostanza, è destinato ad essere declassato. La Polizia locale non dovrebbe più avere in capo a questo ufficio la figura del Comandante, bensì quella dell’attuale segretario generale, Giuseppe Bartorilla che sovrintenderà l’attività complessiva. Il servizio, probabilmente, avrà invece una figura di coordinatore interno, che non avrà più le funzioni di Comandante ma di coordinatore del personale, fungendo da riferimento per l’attività ordinaria e le incombenze-emergenze quotidiane.

L’accorpamento della Polizia locale all’Area Amministrativa Affari Generali è in buona sostanza il “regalo d’addio” di De Luca a quel Comandante che nell’arco di 12 mesi aveva iniziato la legislatura con i galloni sul campo di “Rambo” e poi è stato liquidato come “inadeguato”. Finiscono i rapporti umani e professionali e comincia la resa dei conti, ed è una contesa che avrà un retrogusto amaro per il Corpo di Polizia locale che sin qui, pur tra mille difficoltà e le note vicende di un organico in perenne sofferenza, ha rappresentato un punto di riferimento per il Comune e per la città e che si avvia a diventare un “Servizio”. Niente di più e niente di meno.

De Luca vuole affrettare l’uscita di scena del Comandante. Di fatto, la prospettiva è quella di un ufficio nel quale si andrà (almeno per ora) a togliere la figura stessa del Comandante, le chiavi di questo ambito passeranno al segretario e anche in termini economici ciò si dovrebbe tradurre in una decurtazione degli emolumenti tra i 12 i 14 mila euro per colui che svolge sin qui la funzione di Comandante. Premesse che evidentemente dovrebbero convincere Lo Presti a salutare senza indugi Palazzo dei Giurati e Taormina, sin da subito, già a fine estate, al suo rientro dal congedo parentale previsto a settembre.

La strada è tracciata, con De Luca che accompagna alla porta Lo Presti, che a sua volta valuta già le opportunità professionali in altri comuni. E’ comunque un braccio di ferro che sembra destinato ad avere ulteriori strascichi. “Il Comandante si è dimostrato inadeguato al suo ruolo. Mi dicono che mi ha querelato, spero che anche lui trovi la soluzione per andarsene. Non gode più della mia fiducia. Questo lo sa e questo sarà messo nero su bianco”. Queste erano state le pesantissime bordate di De Luca nella sua relazione del primo anno di mandato, con “Rambo” Lo Presti che sembra attendere il momento buono per la controreplica.

Al momento Lo Presti rimane ancora un dipendente del Comune e non intende rilasciare dichiarazioni che si tradurrebbero in un “passo falso”, ma il suo addio alla casa municipale potrebbe portare in dote un carico altrettanto esplosivo di dichiarazioni in risposta alle staffilate di De Luca. I due, come detto, si rivedranno poi in tribunale, dove a quanto pare Lo Presti avrebbe deciso di portare De Luca per alcune affermazioni fatte in occasione del comizio di fine campagna elettorale in piazza Duomo, prima delle Europee. Ma questo è un altro capitolo che riguarderà esclusivamente i due protagonisti della vicenda.

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