HomeEuronewsCaso Vinicius, la protesta contro il razzismo si allarga

Caso Vinicius, la protesta contro il razzismo si allarga

Sit-in al consolato spagnolo a San Paolo, mentre scattano arresti e provvedimenti per fermare gli insulti non solo contro il giocatore del Real Madrid. Insulti razzisti negli stadi, il mondo del calcio riconosce di avere un problema dopo il caso Vinicius mentre si infiamma la protesta davanti al consolato spagnolo a San Paolo. La protesta supera il bordo campo, si sposta veloce davanti al consulato spagnolo a San Paolo in Brasile. Dove i manifestanti srotolano uno striscione che avvisa: “Non è calcio, è razzismo”. La vittima è Vinicius Jr., fuoriclasse del Real Madrid, perché nero colpito dagli insulti urlati negli stadi delle squadre rivali.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha condannato gli insulti ricevuti domenica scorsa dal giocatore del Real e ha invitato gli organizzatori di eventi sportivi a mettere in atto “strategie per prevenire il razzismo nello sport”. “È necessario fare molto di più per sradicare la discriminazione razziale e si deve iniziare ascoltando le persone di origine africana, coinvolgendole e adottando misure reali per affrontare le loro principali preoccupazioni”, ha detto l’Alto Commissario. “Dobbiamo guardare allo sport e ai diritti umani da un’ampia gamma di prospettive”, ha aggiunto Türk, che ha anche osservato che atteggiamenti preoccupanti sono stati osservati durante l’ultima Coppa del Mondo in Qatar.

Simone Nascimento fa parte del movimento di protesta e accusa lo Stato spagnolo di avere “stranamente tracce molto forti di estrema destra, neofascista, che si oppongono all’accoglienza dei migranti. La Liga è specchio di quello che la popolazione nera vive in quel Paese, quindi Vini (Vinicius Jr.) è molto coraggioso nel denunciare”. Provvedimenti contro questa forma di violenza servono a dare un segnale. Tre persone sono state arrestate per gli insulti razzisti, quattro per aver appeso su un ponte un manichino con la maglia del giocatore.

Il giornalista e scrittore cubano Abraham Jiménez Enoa premette: “Ovviamente, non sono mai stato in uno stadio di calcio, dove migliaia di persone gridano “Scimmia”, ma nel quotidiano mi sono anche io sentito uno schifo. Quindi, so si prova”. Intanto, il Real Madrid si stringe intorno al suo campione, il Valencia è stato sanzionato con la chiusura parziale dello stadio per cinque partite. E il mondo del calcio riconosce di avere un problema serio. Oltre Vinicius, diventato simbolo della lotta al razzismo, suo malgrado.

Fonte: Euronews Italia

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