HomePoliticaCapalc Taormina, Comune in pressing sulla Regione per un finanziamento

Capalc Taormina, Comune in pressing sulla Regione per un finanziamento

TAORMINA – Il Comune di Taormina prova a dare concretezza al percorso finalizzato al recupero dell’ex scuola convitto albergo di contrada Sant’Antonio. L’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca vorrebbe trasformare il Capalc in un polo scolastico, dove trasferire nei prossimi anni le scuole elementari e medie di Taormina, spostandole quindi dall’attuale sede di Via Cappuccini. Prima, però, c’è da ristrutturare un immobile che è in condizioni pietose, ridotto al disastro totale da 30 anni di incuria, degrado e abbandono praticamente totale.

Il Capalc, anche secondo il piano di alienazione degli immobili comunali, è un “gioiello” del patrimonio pubblico che vale circa 22 milioni di euro. Per come è ridotto il valore attuale è, in realtà, di gran lunga inferiore e l’incuria ha svalutato l’effettiva stima del Capalc. Le potenzialità della struttura sono sempre state enormi ma la svolta è rimasta una chimera e una soluzione non si è mai trovata.

L’ex scuola convitto albergo è stata trattata con superficialità e senza una reale volontà di utilizzare il bene. Il tempo ha fatto il resto in modo impietoso e inesorabile, al netto di coloro che si sono portati via l’inverosimile, rubando e saccheggiando di tutto, dalle sedie, le poltrone, i divani, gli arredi e pure tutto ciò che era nella disponibilità dell’enorme cucina di cui dispone l’edificio. L’immobile di contrada Sant’Antonio è ormai ridotto a una “latrina”, ricettacolo di topi e probabilmente di soggetti che in notturna trovano da tempo immemore in questo corpo edilizio abbandonato un punto di riferimento per discutibili condotte.

Si guarda, in prospettiva, all’obiettivo di trasferire qui la popolazione scolastica e si tenterà di recuperare almeno una parte del Capalc, con la relativa richiesta di finanziamento già prevista e iter avviato dalla casa municipale, che a fari spenti vorrebbe ribaltare il destino di questa “cattedrale nel deserto”.

Per questo si sta intensificando il pressing sulla Regione, per arrivare al più presto al via libera ad una richiesta di finanziamento propedeutica a far mettere mano al disastro del Capalc. Il 2025 potrebbe diventare già uno spartiacque per capire se ci saranno davvero i margini per restituire in futuro un minimo di dignità e funzionalità al complesso di contrada Sant’Antonio.

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