HomePoliticaCalenda non apre e De Luca carica: "Azione come Ponzio Pilato"

Calenda non apre e De Luca carica: “Azione come Ponzio Pilato”

TAORMINA – Ancora scintille tra il sindaco di Taormina, Cateno De Luca e il leader di Azione, Carlo Calenda. Dal partito centrista non è arrivata nessuna apertura alla possibilità di un accordo con Sud chiama Nord e De Luca nella sua diretta social mattutina ha sparato nuovamente a zero su Calenda.

“Chi ha votato al Senato l’autonomia differenziata non può camminare a braccetto con noi. Ho chiesto conto e ragione a Calenda. Probabilmente non gliene fregherà nulla, o ci prenderà politicamente a pernacchie o neanche si farà sentire, a Calenda. Non ho accettato che Azione assumesse il ruolo di Ponzio Pilato, col me ne lavo le mani e mi astengo. L’astensione su provvedimenti del genere non è accettabile. Quel progetto vuole inchiodare il Meridione e far saltare l’Italia e bisogna avere il coraggio di assumere comunque una posizione”.

“Il confronto con Calenda non l’ho voluto io, l’ha organizzato Ettore Rosato e ho messo pure da parte le scintille precedenti. Attendiamo il 31 gennaio, senza il piattino in mano. Le opzioni sono due. O ci stiamo a casa e guardiamo la competizione sul divano o ci facciamo la nostra lista identitaria e la nostra battaglia. Potrei fare una gran campagna elettorale in Italia contro i partiti e non avrei problemi, ma dobbiamo essere corretti nei passaggi. Abbiamo detto che avremmo aspettato sino al 31 gennaio e così sarà. Se entro quella data non arrivano i chiarimenti e le risposte del caso (da Calenda, ndr) non ho problemi. Riusciremo a scuotere le coscienze dei meridionali e dei siciliani e farli reagire? Se così sarà si compirà la rivoluzione. Era questo il senso dell’accordo identitario con Calenda, rappresentare anche con una fase intermedia, come fatto a suo tempo tra Sicilia Vera e Udc. Non ho mai detto di volermi invitare una casacca per giustificare un accordo”.

“Azione se non chiarisce la sua posizione sull’autonomia differenziata, o ci dice che voterà contro o non abbiamo niente da dirci. Non si può fare un accordo con chi non vuole valorizzare l’identità degli altri. Noi vogliamo portare avanti un progetto autonomista e federalista, non ci svendiamo. Non siamo mercanti in fiera. Non abbiamo formalizzato richieste di essere candidati o avere un nostro candidato nel Pd e nel 5 Stelle. Il ragionamento è nato qui in Sicilia e abbiamo detto loro “se il ragionamento con Calenda non va bene e ci volete ospitare con una nostra candidatura per dare un progetto al nostro elettorato, non sarebbe male”. Tutto qui, si sono poi scatenate tante reazioni”.

“Vediamo se si può rendere compiuto questo percorso con Calenda e tutto dipende da lui. Se così non è, io energie ne ho. Abbiamo bisogno di alcuni elementi per fare una buona campagna elettorale, ci vogliono i soldi. Quindi deve partire una sottoscrizione per arrivare ad un obiettivo importanti per avere gli elementi necessari per questa battaglia”.

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