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Bluff o cambio di rotta? De Luca apre alla sua ricandidatura a Taormina

TAORMINA – Cateno De Luca spinge all’Ars sulla norma per il terzo mandato ai sindaci nei comuni sotto i 15 mila abitanti e riapre clamorosamente a una sua discesa in campo per il bis a Taormina.

Nello stesso momento in cui parte il Festival di Sanremo, De Luca sale sul palco della sua diretta social e manda in scena la canzone del (possibile) ripensamento. E’ chiaro che poi bisognerà vedere poi se si tratta di una reale virata (un’altra), oppure di un bluff, uno di quelli che in politica si lanciano per agitare le acque e stimolare un pò di strategia della confusione. Ad oggi il borsino della futura sindacatura racconta che al 99,9% De Luca non si ricandiderà, ha ben altri orizzonti politici nel mirino e la scelta è stata già fatta da tempo. Ma le parole di ieri sera aprono, almeno sul piano delle dichiarazioni d’intenti, uno spiraglio. E’ uno 0.1% che magari, chissà, potrebbe diventare decisamente altro e di più. E lo abbiamo detto che il colpo di scena totale del disgelo tra De Luca e Schifani insegna che il “mai dire mai” è la regola sovrana della parabola politica deluchiana.

Taormina conta circa 12 mila abitanti, non sto facendo la norma per me. Si conosce, da questo punto di vista, il mio metodo, cioè 5 anni e non un giorno in più. E’ anche vero che Taormina potrebbe portarmi a qualche deroga ma in questo momento non è all’ordine del giorno. Sono sindaco di Taormina da neanche due anni, visto che sono stato eletto a fine maggio del 2023, anche se sembra già una vita il lavoro fatto in un anno e mezzo. A Taormina abbiamo fatto in un anno e mezzo tutto quello che non è stato fatto prima in 30 anni”. Queste, ricordiamo, le parole di De Luca.

Il parlamentare, com’è noto, non ha mai percorso la via della ricandidatura, né a Fiumedinisi, né a Santa Teresa di Riva né a Messina e sin qui l’ha esclusa anche a Taormina. I prossimi mesi diranno se la chiusura di De Luca al tentativo di bis a Taormina rimarrà totale o se realmente l’Imperatore del Nisi comincerà a farsi tentare dall’idea di ribaltare la prospettiva e tenersi le chiavi del regno di Palazzo dei Giurati, infrangendo i confini del suo mantra storico “5 anni e non un giorno in più”. Dall’altra parte già lo aspettano al varco e se mai De Luca dovesse davvero valutare di ricandidarsi, già si prepara lo scenario del “mischione selvaggio” dei crociati paesani anti-cateniani, pronti a tornare dall’altopiano del Tibet e ad arroccarsi sulle mura tauromenite per il rito propiziatorio del macumba day. Via i veleni e tutti insieme appassionatamente in battaglia per la rivincita contro l’Imperatore del Nisi.

Repetita iuvant: tutto dipenderà dagli incastri Roma-Palermo. Il sogno del sindaco di Taormina era e rimane la poltrona della Regione. Tutto il resto viene dopo. Ma se dovesse essere confermato lo Schifani bis, chissà. Un bis chiama l’altro. Intanto voi non fate i soliti malpensanti e non strumentalizzate la “consolazione di Taormina”.

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