“Lo Streptococcus pyogenes è lo stesso tipo che dà ad esempio il mal di gola e la scarlattina nei bambini, in alcune situazioni particolari questo streptococco può dare una forma che è definita dell’Stss, una sindrome tossica da streptococco che può dare un quadro in grado di rilevarsi mortale nel giro di 48 ore, con attacco a carico di vari organi e tessuti, si ha un insufficienza multiorgano e si finisce per poter morire”. Dietro a questa emergenza – secondo quanto evidenziato da Bassetti “c’è un nuovo tipo di streptococco”, una variante M1Uk, che ha un’altissima trasmissibilità”. A lanciare l’allarme è il direttore di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, in un’intervista a RaiNews.
“Nelle scorse ore ho presentato i dati delle infezioni da streptococcus pyogenes cosiddetto “mangiacarne” in Liguria. La definizione mangia carne è giornalistica ma non mangia nulla . In Giappone ci sono stati 474 casi con una mortalità sino al 30%. Lo streptococco normalmente è quello che dà il mal di gola o la scarlattina ma se il pyogenes colpisce le parti profonde può dare infezioni gravi con sindrome da shock tossico. In Liguria siamo gli unici in Italia ad avere raccolto i dati nell’ultimo anno e tre mesi con 57 casi in 15 mesi. Tre sono stati i decessi in regione collegati al pyogenes, uno all’ospedale San Martino negli ultimi giorni e due a Sanremo. Nessun allarmismo, ma sensibilizzazione sul fatto che abbiamo tutti gli strumenti per affrontarlo”.
Cresce, dunque, la preoccupazione nel mondo per la sindrome da shock tossico streptococcico (Stss), un’infezione batterica da streptococco A rara, ma molto grave, che può causare necrosi dei tessuti e per questo viene definita “malattia carnivora” o del “batterio carnivoro”. “Si tratta di un problema che non riguarda solo il Giappone ma sono stati registrati casi anche in Italia, in Spagna, Inghilterra e Canada, bisogno lavorae con i sistemi di sorveglianza, capire quante sono queste infezioni nel nostro Paese e quante hanno portato al decesso e cosa fare per impedire che tutto ciò succeda”, ha rimarcato a Rainews24 il direttore di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Ci sono comunque cure efficaci con antibiotici”.
L’infezione da streptococco di gruppo A si trasmette per contatto diretto con le secrezioni provenienti dalla gola o dal naso di individui infetti o con lesioni cutanee infette. Anche i portatori asintomatici possono trasmetterla, ma l’infezione asintomatica è molto meno contagiosa. Lo streptococco di gruppo A può colonizzare la gola e la pelle restando asintomatica. L’infezione invasiva è una condizione grave, a volte pericolosa per la vita, in cui i batteri si sono disseminati nel corpo, ad esempio nel sangue, nei muscoli profondi, nel tessuto adiposo o nei polmoni. In particolare, l’infezione invasiva da streptococco di gruppo A può essere associata a: fascite necrotizzante e sindrome da shock tossico. I sintomi e i segni precoci di queste condizioni includono: febbre, dolore intenso, forte gonfiore, arrossamento attorno ad eventuali ferite, capogiri, confusione, pressione bassa, rash cutaneo e dolore addominale
