Prelevati dalle case, detenuti per mesi e sottoposti a un’intensa propaganda prima dell’adozione forzata: un nuovo rapporto della Scuola di salute pubblica di Yale ha fatto luce sulla deportazione forzata dei bambini ucraini da parte della Russia, rivelando informazioni e dettagli finora sconosciuti.
I ricercatori sono riusciti a scoprire come Mosca stia rimuovendo i bambini dalle loro case, rieducandoli con la forza e poi collocandoli presso famiglie russe con schemi di adozione forzata in modo “sistematico”.
L’operazione documentata, secondo la ricerca, è stata avviata dal presidente russo Vladimir Putin e dai suoi subordinati con l’intento di “russificare” i bambini ucraini.
Secondo le autorità ucraine, la Russia ha deportato con la forza oltre 19.500 bambini ucraini. In realtà, però, il numero è probabilmente molto più alto, data la mancanza di accesso dell’Ucraina alle aree occupate del Paese. Yale Hrl ha identificato 314 bambini ucraini che sono stati adottati da famiglie russe e collocati in istituti in 21 regioni della Federazione.
Fonte: Euronews Italia