HomeAttualità e CronacaBalnerari, assemblea a Taormina: "Pronti a fare ricorso sui Pudm in Sicilia"

Balnerari, assemblea a Taormina: “Pronti a fare ricorso sui Pudm in Sicilia”

TAORMINA – L’Associazione Turistica Balneare Siciliana, presieduta da Antonio Firullo, si è riunita a Taormina per un assemblea degli associati rappresentanti di ogni provincia dei concessionari balneari della Regione Sicilia. L’incontro si è svolto presso l’Hotel Caparena di Taormina e ha visto la presenza a questa riunione anche dell’avvocato Giovanni Mandolfo e dell’ingegnere Paolo Battiato.

All’ordine del giorno dei lavori si è discusso dell’opportunità, che si è poi tradotta nella relativa determinazione da parte degli addetti ai lavori, di conferire il mandato all’avv. Giovanni Mandolfo al fine di valutare se proporre ricorso al Presidente della Regione avverso il Decreto Assessoriale Arta del 02.01.2025, n. 1, che modifica l’iter burocratico di
approvazione dei PUDM in Sicilia; al presidente dell’associazione di procedere con tale ricorso nell’ipotesi in cui si ravvisi la sussistenza dei presupposti; inoltre di conferire mandato all’ingegnare Battiato per l’aspetto tecnico delle procedure applicate dai comuni costieri nei PUDM;

Inoltre si è stabilito di chiedere un incontro al nuovo dirigente generale del Dipartimento dell’Ambiente di Palermo, dott. Calogero Beringheli, al fine di conoscere il motivo per cui la Regione Siciliana, al contrario, non applica la direttiva Europea 123/2006 – Bolkestein nonostante la testimonianza dell’Assessore Arta, Savarino e del Presidente della Regione, Schifani, che pubblicamente riferiscono che “nella nostra regione non c’è scarsità di risorse avendo l’occupazione del demanio marittimo del 17%”.

Quindi: 1) perché la Regione Siciliana rilascia nuove aree in concessione di breve durata, tre mesi, con proroga di un ulteriore mese, ai sensi del Decreto Assessoriale numero 351/Gab del 07.10.2019, aggiornato con Decreto Assessoriale numero 38 Gab. del 31.05.2021, ovvero come per tutti i nostri colleghi nel resto d’Italia.

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