HomeHomeAudizione del presidente della Commissione paritetica su attuazione dello Statuto Sicilia

Audizione del presidente della Commissione paritetica su attuazione dello Statuto Sicilia

“Lo Statuto della Regione Sicilia è stato terreno di sperimentazione per il regionalismo. Si tratta di una questione assai delicata, soprattutto quella relativa ai rapporti economico tra Stato e Regione. Come ha detto la Corte dei Conti nella relazione di parifica dei bilanci 2018 e 2019 non vi può essere autonomia senza sostenibilità finanziaria e la Corte dei Conti ha certificato l’insostenibilità dell’autonomia nella situazione attuale sollecitando la ridefinizione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione. La stessa sollecitazione con sentenze monito è stata fatta dalla Corte costituzionale”.

Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto della Regione Sicilia, Felice Giuffrè, nel corso della sua audizione informale in videoconferenza presso la Commissione parlamentare per le questioni regionali, in merito alla situazione delle autonomie speciali anche in relazione all’attuazione del Pnrr.

“Le norme risalgono al 1965, ma poi nel 1971 c’è stata una riforma fiscale ma fin qui non si è raggiunta una ridefinizione -ha sottolineato Giuffrè -. Ci sono stati accordi tra Stato e regione senza mai una ridefinizione organica con conseguente ridimensionamento dell’autonomia, tra l’altro alcuni di questi accordi tra Stato e regione sono stati fatti dal governo nazionale con quello regionale senza passare dalla Commissione paritetica.
Senza risorse finanziare l’autonomia è solo un simulacro di autonomia”.

“Qualche novità – ha aggiunto Giuffrè – si intravede nel recente accordo di finanzia pubblica tra Ministero dell’economia e l’assessore regionale all’economia Armao, e con l’intervento di Musumeci sono state previste alcune tappe che devono portare alla ridefinizione organica di questi rapporti che saranno tradotti in norme di attuazione dalla Commissione paritetica che ho l’onore di presiedere. Ci sono alcune scadenza: il tavolo tecnico entro il 30 maggio deve concludere il negoziato per la definizione dei contenuti che verranno tradotti in norme e si è prevista una scadenza al 30 giugno per la chiusura del negoziato. Si tratta di un momento delicato e importante per l’autonomia che vedrà impegnata la commissione paritetica. E’ importante perchè, senza la definizione di questi rapporti, la Regione Siciliana non è in grado di sostenere le funzioni che afferiscono alle competenze già trasferite. Questa situazione è stata aggravata dal pesante contributo al risanamento della finanza pubblica imposta alla regione, il contributo è stato di 639 milioni nel 2012 ed è arrivato a un miliardo 304 milione per mantenersi sempre sopra il milione. Cifre insostenibili che si aggiungono alla questione dell’insularità. Su quest’ultimo punto abbiamo anche effettuato uno studio e abbiamo quantificato i costi annui dell’insularità in circa 6 miliardi di euro e sarà una delle basi da tenere in considerazione nella ridefinizione dei rapporti economici tra Stato e Regione. Per fare un esempio: il ponte sullo Stretto costa circa 6 miliardi, una soluzione che andrebbe ad abbattere questo costo“.

Giuffrè si è poi anche soffermato, su imput della Commissione parlamentare sulla questione che riguarda l’equiparazione del corpo forestale col corpo di polizia: “Al momento non abbiamo un disegno di legge in questo senso. La commissione lavora su impulso del governo regionale o nazionale e ci occupiamo di tradurre in atti normativi i disegni di legge. Ho ricevuto un’anticipazione che mi ha preannunciato l’invio di un ddl che riguarda la ristrutturazione dei corpi”.

Infine, per quanto riguarda la fiscalità di sviluppo il Presidente della Commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto della Regione Siciliana ha concluso: “Vi era una previsione nell’accordo di finanza sottoscritto dal governo alla fine del 2021. La commissione ha attuato alcuni disegni di legge in tal senso. Soprattutto un disegno di legge che consente alle regione di intervenire sulle aliquote, non appena il ddl sarà trasfuso in un decreto legislativo la regione potrà disporre di queste leve per favorire l’inserimento di imprese nel territorio della regione”.

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