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Ars, sanità e previsioni Pnrr. Razza: “Garantire l’impianto attuale e arricchire piani fabbisogno”

E’ iniziata questo pomeriggio, all’Assemblea regionale siciliana, la discussione congiunta di atti ispettivi e di indirizzo politico sul Pnrr. E una prima interrogazione parlamentare presentata a Sala d’Ercole ha a che fare con la questione sanità, con la gestione post pandemica di una serie di attività rivolte a dare attuazione alle previsioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In particolare per quanto concerne le azioni utili ad erogare continuativamente i servizi, sia di natura emergenziale, sia quelli funzionali al rafforzamento del sistema sanitario. Ma anche la tutela occupazionale e professionale di tutti quei lavoratori sinora impiegati che, superando la condizione di precarietà, concorrano con il loro operato al raggiungimento di elevati livelli di erogazione delle prestazioni.

In merito ai vari punti sollevati in aula, e nello specifico alla utilizzazione del personale nell’emergenza Covid-19, quale oggetto principale dell’atto parlamentare, ha risposto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, anche circa le iniziative adeguate al fine di garantire il personale sanitario e amministrativo. L’esponente del Governo Musumeci ha sottolineato l’importanza della presenza di figure professionali sanitarie, fondamentali nell’espletamento delle funzioni e delle azioni di contrasto alla pandemia da Coronavirus poste in essere su tutto il territorio regionale; e gli amministrativi, unitamente al personale sanitario, sono stati il fulcro organizzativo dell’intera campagna vaccinale sia negli hub che nei servizi domiciliari.

Ad oggi parliamo di circa 9000 professionalità selezionate o direttamente dalla Regione Siciliana, attraverso i propri bandi, o utilizzando le forme previste dai diversi provvedimenti legislative e dalla varie procedure di volta in volta messe a disposizione dal commissario nazionale per l’emergenza Covid. Stiamo parlando di personale medico, infermieristico e di personale socio-sanitario, e ovviamente della componente di supporto sia delle professioni sanitarie, gli psicologi che svolgono un’attività fondamentale, il personale amministrativo che è invece di supporto alle attività che svolgono tanto le Asp quanto i tre uffici commissariali che sono stati istituiti. Al momento questo personale vede la propria attività contrattuale, rispetto ai abbisogni, legata alla data della scadenza dell’emergenza sanitaria”.

Sta lavorando la conferenza Stato-Regioni anche per dare esecuzione alla norma nazionale in materia di stabilizzazione del personale Covid per rafforzare delle procedure. Il 31 marzo del 2022 il governo nazionale potrebbe proclamare la conclusione dello stato di emergenza che “non coincide con la fine dell’emergenza, perché nessuno può pensare che fino al 31 marzo avremo un numero copioso di pazienti covid  o di attività di contact tracing o di attività di sanità di territorio che dovranno essere connesse all’esercizio della emergenza, e invece dal primo aprile tutto magicamente scompare, l’emergenza non c’è più, non c’è più la necessità di vaccinare le persone o di fare attività di Usca…”

L’assessore Razza ha ricordato nel suo intervento che alle tante emergenze che in questi mesi la Sicilia ha affrontato e che si sono gravemente aggiunte alla gestione della pandemia, c’è anche  “L’emergenza relativa al reperimento del personale. Un ambito di impegno dell’amministrazione regionale che in questi 4 anni è stato particolarmente incisivo, sia dal punto di vista delle stabilizzazioni che sono state portate avanti in numero copiosissimo e anche grazie all’estensione al 31/12/2021 (legge Madia) che continueranno ad essere portate avanti, oltre che con la celebrazione di nuovi concorsi pubblici. Per quanto riguarda il sistema sanitario ordinario, la dimensione è ampia, perché parliamo di quasi 18 mila professionalità che sono andate ad arricchire il sistema sanitario tanto nella componente medica, quanto in quella amministrativa”

Al momento l’Esecutivo regionale sta operando nella sede della Commissione Salute della Conferenza Stato-Regione, “Abbiamo richiesto al governo centrale di inserire nel provvedimento, o in quello in discussione Mille Proroghe, o in altri provvedimenti connessi alla cessazione dello stato di emergenza, delle norme che possano portare alla gestione della stessa emergenza pure al di fuori della dichiarazione dello stato di emergenza”. L’obiettivo è quello di salvaguardare l’impianto sanitario attuale, “garantendo secondo la legge la possibilità di arricchire i piani del fabbisogno. Citando un dato: al 30 giugno, quando il Governo Musumeci sottoscriverà l’accordo di programma per le attività di Pnrr che riguardano la sanità del territorio, dovranno essere aggiornate le dotazioni organiche delle aziende, realizzate delle procedure volte a dare una coperture al fabbisogno organico. Dunque, in quel contesto “Immaginiamo che ci si dovrà occupare di una gestione ordinaria di attività di sanità del territorio che è stata delegata alle Unità sanitarie di continuità assistenziale. Di questo punto richiamato dall’interrogazione di oggi, se ne dovrà discutere con le organizzazioni sindacali”.

 

 

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