TAORMINA – Alta tensione nel confronto a distanza tra il sindaco di Taormina, Cateno De Luca e l’urban explorer Piero Armenti. Il protagonista de “Il mio viaggio a New York”, nella sua vacanza da poco conclusa nella Perla dello Ionio, ha avanzato alcune critiche su problematiche ad Isola Bella.
De Luca non ha gradito e ha risposto per le rime. Ma Armenti, a sua volta, non ci sta e pubblica una serie di storie con altrettante bordate, sino anche ad un video-messaggio diffuso in serata e riguardante De Luca.
L’urban explorer ha ripostato l’articolo di TN24 con le parole di De Luca e le ha commentate con un’eloquente e graffiante frase: “Pensa a lavorare”. Ma non è finita qui. Armenti a quel punto ha rincarato la dose con altre storie: “Ingratitudine che rasenta il razzismo? Ma chi lo ha votato?”. E ancora: “Dov’è il razzismo nelle mie dichiarazioni? Come riporta TN24 ho detto testuali parole“….Isola Bella è bellissima, un posto stupendo – ha detto Armenti -. Gli americani sono pazzi di Isola Bella, specie dopo The White Lotus ma vorrei sapere perché lungo quei 150 scalini che collegano la spiaggia alla strada ci sono i vestiti lungo il passamano? Non so se dovrebbero stare i vestiti qui. I vestiti in alcune parti stanno dietro il passamano in altre davanti. C’è un mercatino praticamente. Mio padre per appoggiarsi strisciava tutti i vestiti. E’ assurdo, ma il Comune cosa fa? Comune, cosa fai?….”.
Armenti riprende le dichiarazioni del sindaco sulla scalinata di Isola Bella, in cui si afferma “….ci teniamo a precisare che, come si evince dalle immagini condivise dallo stesso Armenti, non è vero che il corrimano fosse occupato da abbigliamento e altri articoli. Per quanto riguarda le spiagge e l’accesso alla battigia nella baia della Riserva….”. E a commento della posizione dei vertici di Palazzo dei Giurati l’urban explorer mostra con una freccia i vestiti sul corrimano…
Poi l’affondo finale di Armenti con un suo video dal titolo “Messaggio al sindaco”: “Non conoscevo l’esistenza del sindaco di Taormina ma mi sembra, più che altro, un personaggio abbastanza “peculiare” di una certa Italia da cui la gente fugge, tra cui io, di stare zitto. Fai solo silenzio, fai figuracce e finisci per diventare un fenomeno da baraccone se continui. Non parlare, lavora…”.
