Il collettivo Anonymous non si ferma e stavolta ha rivendicato su Twitter un furto di dati a Roskomnadzor, l’ente statale russo che controlla i media: menziona oltre 360.000 file sottratti all’agenzia, il set di dati diviso in due parti ammonta a oltre 800 Gb.
Secondo il sito ddosecrets, si trattarebbe di due database relativi all’ufficio regionale della Repubblica Russa del Bashkortostan. Nei giorni scorsi Roskomnadzor ha ordinato il blocco dei principali social media come Facebook e Twitter, ma ha anche chiesto a numerosi media indipendenti e a Wikipedia di modificare articoli sulla guerra.
Sempre Anonymous, nelle scorse ore, per diffondere le informazioni sulla guerra in Ucraina alla popolazione russa, è entrato in azione con due membri che si definiscono appartenenti al collettivo, @thewarriorpoetz e @depaixporteur, e ha fatto un “blitz” in una rete di webcam che ha più di 400 dispositivi attivi in tutta la Russia in posti pubblici, non le abitazioni private, pubblicando immagini e messaggi sul conflitto come «Putin sta uccidendo bambini».
«Quasi 150 milioni di russi non conoscono la verità sulle cause della guerra in Ucraina. Vengono nutriti delle bugie della propaganda del Cremlino. Non ci sono media liberi in Russia e Internet è censurato. Ci auguriamo di poter svegliare alcuni civili ed esortarli a reagire», scrivono nel comunicato di rivendicazione. Le telecamere manomesse sono sul portale behindenemylines.live dove si possono vedere immagini che arrivano da negozi, scuole, uffici, e luoghi pubblici. Qualche giorno fa il collettivo, sempre per superare la censura del Cremlino, ha reso attivo un portale per mandare sms ai russi in lingua russa per informarli sulla guerra, ne sono stati spediti 5 milioni, riferisce Anonymous.
Dal momento in cui ha dichiarato guerra alla Russia per l’offensiva in Ucraina, il collettivo di hacker Anonymous ha lanciato una lunga serie di offensive ai pilastri dei portali russi, come il sito della Duma o quello del Cremlino, e soprattutto si è scagliato contro la censura governativa che modella l’opinione pubblica sulle esigenze di regime. Ha fatto notizia, tra i vari eventi, l’attacco alle TV di Stato Russia 24, Channel One, Mosca 24 e anche ai servizi di streaming Wink e Ivi di pochi giorni fa, quando la macchina della propaganda sovietica ha dovuto piegarsi ad Anonymous che ha mandato in onda immagini del conflitto in Ucraina in contrasto con la narrazione governativa. Anonymous sta sferrando, dunque, un attacco che è diventato una guerra nella guerra, un’offensiva senza tregua che si combatte sul terreno informatico per contrastare con gli attacchi sulla Rete l’invasione russa in Ucraina e i piani di Putin.