HomeTurismo & LifestyleAlbergatori Taormina: "Effetto dazi, turismo outbound Usa-estero rallenta prenotazioni del secondo semestre"

Albergatori Taormina: “Effetto dazi, turismo outbound Usa-estero rallenta prenotazioni del secondo semestre”

Gerardo Schuler, presidente dell'Associazione Albergatori Taormina con il vicepresidente di AAT, Marcello Spartà

TAORMINA – Le politiche contraddittorie del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mettono in apprensione gli operatori del turismo. Non fa giri di parole, a tal proposito il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler, che a seguito di un confronto con i tour operator statunitensi parla a TN24 di una fase di “rallentamento del mercato turistico” dagli Usa verso l’Europa, con particolare riferimento alla seconda parte del 2025.

Un fenomeno da seguire con attenzione per quella che potrà essere l’effettiva evoluzione del trend attuale e per i riflessi che potrebbero, così, determinarsi nelle destinazioni turistiche di riferimento del Vecchio Continente, in un quadro che comprende anche Taormina, capitale del movimento vacanziero in Sicilia, dove il primo mercato è proprio quello americano.

IL SECONDO SEMESTRE. “Il Pil USA nel primo trimestre è calato dello 0,3%, la prima contrazione dal 2022, anche per l’effetto dazi e licenziamenti – evidenzia Schuler -. Diversi tour operators americani mi confermano che il mercato turistico outbound dagli Stati Uniti verso l’estero, Europa compresa, da alcune settimane ha decisamente rallentato il ritmo delle prenotazioni riguardanti la seconda parte dell’anno 2025”.

FASE DI STAGNAZIONE. “Le stesse insicurezze si traducono in una stagnazione della domanda nella programmazione outbound 2026, soprattutto per quello che riguarda i tour operators che di solito prenotano viaggi all’estero di piccoli gruppi in genere almeno un anno prima. Da alcune settimane a questa parte gli americani sono titubanti a prenotare e rimangono alla finestra in attesa di segnali più rassicuranti dei mercati”.

I PRIMI 100 GIORNI. “E così – conclude Schuler – mentre il presidente Trump festeggia i primi 100 giorni sintetizzandoli con “You Ain’t Seen Nothing Yet” (e non avete ancora visto niente, ndr), il settore turismo è nuovamente il primo registrare i contraccolpi riconducibili alla insicurezza dei mercati e quindi delle persone”.

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