HomeTurismo & LifestyleAl Thani vuole diventare socio di Dolce&Gabbana: nei piani anche Taormina

Al Thani vuole diventare socio di Dolce&Gabbana: nei piani anche Taormina

Il 2025 potrebbe diventare l’anno di una nuova svolta per Dolce&Gabbana. I due stilisti che dal 1985 ad oggi si sono resi protagonisti di uno straordinario percorso che insieme li ha visti conquistare il mondo, in un futuro non troppo lontano potrebbero affiancati da un partner internazionale di prestigio.

La casa di moda sta stringendo i tempi per definire la ristrutturazione del proprio rapporto con gli istituti di crediti con la volontà di rinegoziare le scadenze entro febbraio e da qui potrebbero spalancarsi le porte per l’ingresso nella holding di un socio di alto livello che darebbe ulteriore slancio alle iniziative della maison che rappresenta un’icona del made in Italy.

La ricerca di un partner non è un’esigenza e non è una priorità e i vertici della maison lo hanno già rimarcato al cospetto di tante voci, ma l’idea potrebbe diventare un’opportunità strategica per D&G. Secondo il Sole 24 Ore negli ultimi mesi il dossier Dolce&Gabbana è arrivato sulle scrivanie dei private equity statunitensi, come Blackstone e Permira, nonché di alcuni fondi sovrani come il saudita PIF (Public investment fund). Per il Corriere della Sera, invece, sarebbero GIC, fondo sovrano di Singapore, e Qatar Investment Authority i due fondi più accreditati per entrare con una quota di minoranza nel capitale di Dolce&Gabbana, che piace ai giganti asiatici dell’economia globale.

Ad oggi le trattativa non sono partite, tuttavia potrebbero decollare già nei prossimi mesi. In premessa a qualsiasi ragionamento di carattere economico-finanziario, prima ancora di parlare insomma dei numeri, si porrebbe d’altronde la necessità per il futuro (eventuale) socio di minoranza di condividere con gli stilisti un’intesa sulla governance, il percorso e le linee guida del business da portare avanti. L’ultimo esercizio della griffe ha visto il fatturato passare da 1,59 a 1,87 miliardi di euro.

Attenzione, soprattutto, all’interesse della Qatar Investment Authority, il fondo sovrano del Qatar che fa capo alla famiglia reali degli Al Thani, intenzionati ad accrescere la propria presenza strategica in Italia con investimenti significativi e pronti ad affiancare un brand come D&G che rappresenta il top, per eccellenza, del made in Italy nel mondo.

Un eventuale ingresso della famiglia Al Thani al fianco di D&G rappresenterebbe una straordinaria spinta per una fase di ulteriore crescita del brand italiano e il pensiero va anche a Taormina, dove nell’anno che si sta chiudendo Dolce & Gabbana ha rivelato la gestione dello storico Mocambo (con la riapertura del bar e l’avvio di una boutique) e poi – come riportato in esclusiva da TN24 il 31 luglio scorso – ha acquistato il complesso dell’ex Oratorio Salesiani di Taormina, ubicato a due passi da Corso Umberto (salita Acropoli) con un maxi-investimento da 5 milioni e 300 mila euro.

La storia è piena di incroci e racconta che l’emiro Al Thani, a sua volta, aveva trattato a Taormina l’Hotel San Domenico Palace e nel 2015 era stato ad un passo dall’acquisizione dello storico albergo, prima del blitz di Giuseppe Statuto che riuscì ad aggiudicarsi la struttura con un rilancio in extremis. L’emiro Tamim bin Hamad Al Thani ha raggiunto Taormina lo scorso luglio con il suo mega-yacht Al Lusail e la sua presenza estiva da queste parti non è più una novità.

Il fondo sovrano guarda con attenzione alla prospettiva di una presenza sempre più importante nel Bel Paese, con un ruolo preminente nel lusso e nel focus qatarino – come confermato a TN24 da una fonte molto vicina alla famiglia Al Thani – una delle località italiane iconiche da tempo cerchiate in “rosso”, tra le priorità, è Taormina.

Nel frattempo Dolce&Gabbana hanno già lavorato con il fondo sovrano dello Stato del Qatar, firmando nei mesi scorsi per la famiglia Al Thani alberghi di prestigio come l’Hotel Cala di Volpe, a Luxury Collection Hotel, in Costa Smeralda (gestito da Marriott International), di proprietà di Smeralda Holding, società indirettamente controllata da Qatar Investment Authority.

Chissà che il cerchio non possa chiudersi con un’intesa che, se dovesse diventare realtà, avrebbe una straordinaria rilevanza per una nuova fase di sviluppo nel mondo di un brand che ha fatto la storia della moda italiana. I prossimi mesi potrebbero così riservare sorprese nell’ottica di un ulteriore rafforzamento dei piani di Dolce&Gabbana, con i fondi asiatici che si preparano a farsi avanti e il Qatar che pare essere al momento in prima fila nella futura corsa ad un ruolo di partner della casa di moda.

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