Sei leader europei, in qualità di negoziatori dei principali partiti di centro, hanno siglato un accordo preliminare per l’assegnazione delle posizioni di vertice dell’Unione Europea. La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa tedesca Dpa e confermata a Euronews da fonti diplomatiche.
L’accordo sancisce nei ruoli più importanti dell’Unione i tre candidati dati come più probabili sin dal 10 giugno: Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, l’ex primo ministro portoghese António Costa alla presidenza del Consiglio europeo e la premier estone Kaja Kallas all’incarico di Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Il pacchetto era già stato definito la settimana scorsa durante una riunione informale dei leader dell’Ue, ma è stato finalizzato in una telefonata martedì tra i negoziatori: il premier polacco Donald Tusk, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier spagnolo Pedro Sánchez, il presidente francese Emmanuel Macron e l’ex premier olandese Mark Rutte.
La selezione dei vertici deve essere ratificata all’unanimità dei 27 leader in un vertice che si terrà giovedì e venerdì, durante il quale verrà anche approvata l’Agenda strategica per i prossimi cinque anni. La premier italiana Giorgia Meloni, quello ceco Peter Fiala e l’ungherese Viktor Orbán, che non fanno parte della coalizione centrista, si sono già lamentati del modo in cui i tre gruppi hanno negoziato i posti di vertice, rivendicando una vittoria della destra alle ultime elezione europee.
“L’accordo che il Ppe ha fatto con la sinistra e i liberali va contro tutto ciò su cui si basa l’Ue. Invece di includere, semina la divisione”, ha dichiarato martedì Orbán. La decisione sulle nomine si prende a maggioranza qualificata, il che significa che non si applicano i veti nazionali. Tuttavia, il peso del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) e della sua presidente Giorgia Meloni in seno al Consiglio europeo potrebbe essere un fattore nei negoziati faccia a faccia di giovedì e rallentare l’annuncio finale. Se alla fine saranno nominati, von der Leyen e Kallas dovranno comunque sottoporsi a un’audizione del Parlamento europeo, mentre Costa, ex primo ministro del Portogallo, sarà eletto dai suoi ex colleghi.