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A Taormina va in scena la diaspora delle opposizioni. E De Luca ringrazia…

TAORMINA – A Taormina il voto per le future Amministrative è ancora lontano ma lo scenario dell’opposizione che si presenterà divisa al prossimo appuntamento elettorale è molto vicino, destinato con molta probabilità (o quasi certezza, fate voi) a tradursi in realtà.

Lo avevamo anticipato ma non serviva la lampada di Aladino per accorgersene, che si va verso (almeno) due liste che si contrapporranno all’attuale Amministrazione e al candidato che verrà poi scelto come suo erede designato dal sindaco Cateno De Luca.

A far saltare la pentola a pressione di uno stato di malessere complessivo, che riguarda l’opposizione, come poi pervade l’intero l’alveo politico locale, è stato l’intervento di Marcello Passalacqua in Consiglio comunale, 7 minuti che riassumono in termini ineccepibili, anche impietosi, una situazione all’insegna del “tutto e il contrario di tutto”. Un quadro fatto di tanto moralismo a corrente alternata e altrettanta ipocrisia alla base di tutto.

In buona sostanza, a Taormina si delinea la prospettiva abbastanza chiara e netta di un doppio fronte avverso a De Luca, che va di pari passo con due correnti di pensiero. Si vedrà una parte di opposizione che punterà tutto sulla contrapposizione ad oltranza a De Luca e si prepara a un confronto aspro e senza esclusione di colpi con il parlamentare di Fiumedinisi e un’altra parte di opposizione che proverà a farsi avanti per il governo della città senza forzare i toni e guardando oltre De Luca, senza concentrare quindi la sua proposta sullo scontro diretto con il primo cittadino.

Per intendersi, in buona sostanza, le filosofie all’orizzonte della futura competizione saranno diametralmente opposte, da una parte quella del “portiamo il conto a De Luca e i suoi” e dall’altra “andiamo oltre De Luca”. Chi avrà ragione?

Nel frattempo lo scenario di un’alternativa solida e credibile alla maggioranza rimane un miraggio lontano come il Sistema Zeta Reticuli e non si intravede una figura in grado di mettere tutti d’accordo e asfaltare le pretese autoindotte di troppi attori che sognano di governare la Taormina del domani ma in altre epoche non avrebbero potuto ambire neanche a varcare la porta del palazzo municipale.

Il tema dei temi, la linea di confine era e rimane il “fatto personale”, la giostra che gira veloce, cambia i passeggeri (anzi, nel caso di Taormina sono gli stessi) ma torna sempre allo stesso punto. E’ l’elemento dominante attorno al quale ruota tutto o quasi a Taormina. Ed è il propellente fatale che ha poi accelerato l’autodistruzione di una classe politica paesana squagliatasi con le proprie mani, dopo aver speso tempo ed energie a fare una sterile competizione di quartiere a chi ce l’ha più lungo. I risultati si sono visti, il dissesto anche. De Luca ringrazia e prenota il bis per il suo adepto di turno.

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