TAORMINA – L’ennesimo aumento dei tributi a Taormina non è andato giù ai residenti di Taormina che non hanno gradito la nuova stangata imposta dal sindaco Cateno De Luca. Il primo rincaro delle bollette era arrivato il 31 luglio 2023 con il “Salva Taormina”. Nel frattempo Taormina è uscita dal dissesto ma le bollette salgono ancora. In particolare al centro del malcontento c’è la Tari. Taormina è più pulita rispetto al passato e questo va detto e rimarcato sicuramente in premessa. Non ci piove che la qualità del servizio sia migliorata ma il Consiglio comunale ha disposto un aggiornamento “indigesto” ai contribuenti per il 2025, con l’approvazione delle tariffe, del Piano economico-finanziario della tassa rifiuti 2024-2025, che ha sancito un aumento del costo totale del servizio di quasi il 59%, ossia da 5.437.000 del 2024 a 8.639.000 euro dell’anno in corso.
Si sono impennati i costi di spazzamento e lavaggio strade (+1,2 milioni), anche perché le unità di personale sono diventate 80 ed è stata intensificata la frequenza dello spazzamento, dello svuotamento dei cestini sul corso e sulle spiagge, la scerbatura avviene a cicli continui, inoltre sono stati noleggiati nuovi mezzi elettrici per la raccolta porta a porta pomeridiana a supporto delle attività commerciali e introdotti o incrementati servizi, come lo svuota-cantine. I costi della raccolta differenziata sono aumentati di 1,6 milioni, mentre quelli per l’indifferenziata registrano un -600.000 euro, quindi l’aumento effettivo è stato di Un milione. In bolletta scatteranno così, in buona sostanza, aumenti percentuali dal 35% al 38% per le utenze non domestiche e tra le 48 e 55 euro per le utenze domestiche, in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Ma come detto gli aumenti hanno scatenato le lamentele dei residenti, per i costi lievitati a carico delle abitazioni e delle attività economiche. La questione ha acceso la protesta, in particolare, sui social. “Ma non aveva detto che bisogna pagare tutti per pagare di meno? Ah no pagare tutti per pagare di più…”; “Il sindaco vuole fare campare il Comune con i nostri soldi”; “Alle prossime elezioni gliela diamo noi la bolletta”; “Ci ha preso per un bancomat”; “Non si amministra così, prima non pagava nessuno e c’era il dissesto ma ora che il Comune ha i soldi è ingiusto che ci siano questi aumenti”; “Sta facendo come ha fatto a Messina, non vi sorprendete”; “Così manteniamo le partecipate, bravi”; “Non ti votiamo più, ho il negozio da 20 anni ma così ci fai fallire”; “Salva Taormina 2 la vendetta, prepariamoci al terzo e al quarto”; “Vergognatevi, come facciamo a mantenere una famiglia con queste bollette così care? I soldi non ce li regalano. Non possiamo andare a rubare”; “Prendo 750 euro al mese, stagionale per 6 mesi, voglio sapere come posso pagare questi soldi di spazzatura”. Sono solo alcuni dei tanti commenti apparsi sulla Rete, che bastano e avanzano per rendere l’idea del malumore che si respira nella capitale del turismo siciliano.