Alessandro Del Piero è tornato. Pinturicchio si è rivisto, dopo tanto tempo, sabato pomeriggio allo Stadium e il popolo bianconero gli ha tributato una lunga standing ovation, acclamando il capitano e simbolo di tante battaglie e altrettanti trionfi.
La sua ultima apparizione di fronte ai suoi tifosi era datata 13 maggio 2012, giorno di Juventus-Atalanta, ultima gara con la maglia della Signora. Da quel momento sono trascorsi 10 anni e ieri, finalmente, Del Piero ha deciso di ripresentarsi nel suo stadio, davanti alla sua gente.
Il gran ritorno di Alex alimenta i rumors e le suggestioni sul possibile cambio al vertice del club, al di là dei presunti contrasti tra John Elkann e il cugino Andrea Agnelli. I risultati sportivi delle ultime due stagioni, dopo la striscia vincente dei nove scudetti consecutivi, sono stati deludenti, le difficoltà in Europa sono diventate ormai evidenti e la Juve si è allontanata dal sogno di rivincere la Champions League.
L’ipotesi di un cambiamento del management è più di una semplice voce: forse un cambio voluto e guidato da John Elkann e dalla Exor che attraverso un nuovo aumento di capitale quest’anno ha garantito nuovamente solidità e competitività al club. Del Piero sarebbe disposto ad accettare la sfida e non ha mai nascosto il desiderio di tornare ad avere un ruolo da protagonista nella Juventus, ma al di là della semplice rappresentanza e con la condicio sine qua non di un ruolo che gli garantisca potere decisionale: come accaduto a Javier Zanetti all’Inter e a Paolo Maldini nel Milan.
Ad accelerare la svolta potrebbe essere anche e soprattutto la malaugurata eventualità in cui la Juve dovesse perdere il quarto posto e la qualificazione alla prossima Champions: a quel punto la rivoluzione societaria, ancora prima che tecnica, diventerebbe quasi inevitabile e nessuno sarebbe più gradito al popolo bianconero di Alex Del Piero.
