“La cosa che colpisce è che mentre la democrazia USA crolla sotto i colpi di un cleptocrate, abbiamo due guerre alle porte dell’Europa, il massimo grado di instabilità in Europa e il concreto rischio di dissoluzione dell’Occidente non c’è alcun segno nella politica di un cambiamento di passo”. Così Carlo Calenda, segretario di Azione.
“Come se tutto fosse uguale agli ultimi trent’anni. I prossimi tre mesi parleremo di quei baracconi che sono le regioni italiane non per ristrutturarle, ma per capire se c’è l’ennesimo Ohio d’Italia. Per la verità il sentimento è diffuso anche tra i cittadini. Più la situazione si fa drammatica intorno a noi meno ci si mobilita e ci si lascia coinvolgere. Al fondo l’idea che nulla di ciò che accade cambierà la nostra vita privata”.
“In questa assoluta cancellazione di ogni sentimento di appartenenza a una comunità – quella delle democrazie liberali – che ci ha garantito libertà e diritti sta il principale rischio democratico. La democrazia cadrà mentre noi saremo intenti a commentare Temptation Island o una partita di calcio e a fotografare l’ultimo piatto consumato (purché ben impiattato)”.