TAORMINA – Amici e nemici, ammiratori e detrattori di Taormina su tutto potranno dissentire e scannarsi ma non potranno mai avere delle posizioni divergenti rispetto all’ineludibilità del giudizio di considerare la Perla dello Ionio un posto unico. Nel bene o nel male che sia, comunque unico. E d’altronde da queste parti l’unicità esonda sino alla straordinaria capacità di trasformare addirittura l’argomento più noioso del globo terracqueo in un tema di stretta attualità che catalizza l’attenzione con le sceneggiate della politica locale e i social che a ruota si infervorano. E’ mai possibile che a Taormina nel 2025 l’argomento del momento debba essere quello della spazzatura? Una riflessione che appare deprimente soltanto a porsi la domanda.
E allora eccolo il gioco di società dell’estate. E’ un mix tra il Gioco dell’oca e Giochi senza Frontiere con lo spin-off del Grande Fratello: Mastello sì o no?, Tu ce l’hai?; Sei residente o finto residente? La bolletta l’hai pagata? Le 3 ore di fila all’ufficio le hai fatte? Diamoci dentro con la “caccia” senza tregua ai “cattivi” conferitori di spazzatura, nessuno la farà franca. Anche gli anziani? Certo, chi se ne frega se hanno 70 anni, 80 anni o anche oltre, qui devono giocare tutti. Se rispetti il gioco passi alla prova dell’ordinanza successiva, altrimenti torni alla stazione di partenza, ti pubblichiamo il video e ti arriva la multa. A proposito: si può giocare da soli o anche in gruppo (preferibilmente in condominio). Per giocare bisogna avere delle credenziali: essere residenti “zozzoni”, preferibilmente “evasori”, meglio ancora se “porci”. La prova più esaltante consiste nel lancio del sacchetto, con la sfida tra chi sgancia il sacchetto ed il filmante che dovrà rimanere un’ora, due o tre lì ad aspettare di “paparazzare” il concorrente nel momento clou. Insomma ci sarebbe quasi da sorridere se non ci fosse da piangere. Ma la raccolta rifiuti può diventare un reality?
Le regole bisogna rispettarle e farlo tutti, senza eccezioni. Su questo non ci piove, come è chiaro che il servizio di raccolta rifiuti non funzionava e adesso è migliorato e su questo bisogna essere obiettivi nel riconoscerlo. A Taormina c’è stato nel tempo una sorta di “liberi tutti” ma il paradosso poi diventa il passaggio estremizzato da quella condizione di “anarchia” a una stretta a tratti esasperante, senza limiti. L’esempio più eloquente è quello di un’anziana sbattuta in pasto ai social mentre lancia un sacchetto dal balcone. Gesto sbagliato, sbagliatissimo, che va stigmatizzato e non può avere alcuna giustificazione. Ma se poi si scopre che la signora era già stata individuata il 3 settembre scorso nell’atto del fare la stessa, identica cosa, allora probabilmente l’approccio a questa storia è stato totalmente sbagliato. Volutamente forzato per creare il caso.
Il punto alla base di tutto è quello di sempre, acclarato e certificato da tante dinamiche di palazzo, con il sindaco Cateno De Luca che regna in modo totalmente incontrastato, senza che nessuno possa e debba permettersi di disturbare il conducente. Attorno al primo cittadino in carica, in questa Amministrazione, non esiste qualcuno che riesca a trovare un sussulto di coraggio e di carattere per parlargli de visu e fargli capire che la personalizzazione del governare ci può anche stare, ognuno ha i suoi modi e a volte la storytelling può pure risultare divertente, tuttavia esiste anche un limite e non ci può essere l’esagerazione frequente nei toni e nella postura complessiva. Ma, ormai si sa, il sindaco carica e sgasa, per gli altri c’è spazio per la coreografia e qualche sprazzo di gloria. Palla avanti, pedalare e muti e pipa.
Morale della favola, anziché organizzare l’appostamento poliziottesco per filmare una persona anziana che forse potrebbe anche avere dei problemi e di sicuro rientra nella categoria dei soggetti fragili, buon senso avrebbe voluto un approccio ammonitorio ma riservato e non muscolare e plateale alla vicenda. Anziché sbattere quest’anziana sui social con tanto di video con primo piano non filtrato, sarebbe stato meglio premurarsi di far andare qualcuno nell’abitazione di questa signora per dirle che non si fa in quel modo ed invitarla a non ripetere più quel lancio. A telecamere spente, non con una puntata del Grande Fratello. Bisognava parlarle con garbo e gentilezza a lei o ad un familiare. Tutto il resto è un reality che forse sta prendendo il piano inclinato di una triste farsa. Ed è una farsa “no limits” di cui Taormina non ha bisogno.