Lautaro Martinez ha rilasciato un’intervista a France Football. Il bomber dell’Inter è tornato al goal in Nazionale nella vittoria dell’Argentina contro il Venezuela e adesso punta a giocarsi le chance per il Pallone d’Oro, che lo vede tra i candidati al successo per il 2025.
“Abbiamo giocato e perso due finali di Champions in tre anni, ogni volta abbiamo fatto un ottimo percorso ma ci è sempre mancato qualcosa nell’ultima partita – ha commentato Lautaro -. È molto, molto doloroso. Lo 0-5 contro il PSG ho fatto fatica ad accettarlo perché eravamo molto fiduciosi e ben preparati. Niente è andato come sperato, resta una cicatrice da guarire con il tempo. Per una settimana però il dolore è stato fortissimo, ma bisogna voltare pagina. È stato il dolore più profondo che abbia mai provato”.
“Sapevamo che sarebbe stato difficile perché il PSG è molto forte – continua Martinez -, ma in quella partita non siamo stati bravi. Hanno meritato con una prestazione molto bella”. In quell’atto finale Lautaro non era al meglio dopo un infortunio subito a Barcellona nell’andata della semifinale: “Ero un po’ infortunato, mi ero stirato a Barcellona. Per sei giorni prima del ritorno, ho fatto due sedute di fisioterapia al giorno, lavorando in palestra. Il giorno prima, era ancora molto dolorante, ma ho messo una fasciatura e sono andato. Ho parlato con i medici per prepararmi al meglio per la finale, nelle condizioni che ritenevo possibili. Ho lavorato duro, molto duro, ma il muscolo non riusciva a recuperare completamente. Onestamente, ero guarito, pronto a giocare. Ma mi sentivo diverso, non al 100%”.
“Mi aspettavo di finire più in alto in classifica dopo la stagione fatta tra Serie A e Copa America, ma rispetto i giudici. Non so se Messi aveva ragione nel dire che me lo sarei meritato più di Rodri, ma per me i premi individuali sono importanti perché se arrivano vuol dire che si è fatto bene col collettivo che viene sempre prima del singolo. Essere tra i 30 candidati è già una ricompensa, ma sogno di vincere il Pallone d’Oro. A volte penso di essere sottovalutato, ma a 28 anni sono molto contento della carriera che sto avendo perché sono sempre progredito. Aspiro ad essere più riconosciuto, sicuramente sono tra i primi cinque attaccanti più forti del mondo per quello che ho fatto negli ultimi anni. Sarà comunque difficile fare meglio del settimo posto al Pallone d’Oro 2025″