TAORMINA – Il Teatro Antico di Taormina si prepara ad accogliere da questa sera (3 settembre) un grande appuntamento espositivo: “Gesti scolpiti”, l’attesa mostra evento dello scultore Jago, uno dei protagonisti più originali e riconosciuti della scena artistica contemporanea. L’inaugurazione, prevista per il 3 settembre alle ore 19:00 con vernissage gratuito, è organizzata da Aditus Culture e promette di trasformare uno dei luoghi più iconici di Taormina in un suggestivo spazio d’incontro tra storia, materia e arte. La mostra a cura di Aditus con Civita Sicilia, in collaborazione con BAM, sarà visitabile fino al 3 maggio 2026.
In occasione dell’evento abbiamo intervistato l’artista, che ha condiviso riflessioni profonde sull’arte, sulla censura e sulla necessità di rendere l’Italia un punto di riferimento internazionale anche nell’arte contemporanea.
“Un privilegio assoluto: la mia David è una visitatrice privilegiata”
Per la prima volta, la celebre David di Jago approda a Taormina, accolta dalla maestosità della suggestiva cornice del Teatro Antico. «È un privilegio assoluto», commenta l’artista. «Mi sento un turista privilegiato, ma le vere visitatrici privilegiate sono le mie opere, perché avranno l’onore di rimanere in un luogo così carico di storia e significato. Un dono, più che un’esposizione».
La polemica sulla censura social: “L’IA non distingue tra un seno vero e uno scolpito”
Alla vigilia della mostra, la David è stata oggetto di una controversia legata alla censura automatica dei social network, che ne ha oscurato alcune immagini. Un episodio che Jago commenta senza polemica, ma con lucida ironia: “Queste sono opportunità che raccontano il tempo che viviamo. Nonostante il rispetto delle linee guida, ci troviamo davanti a un paradosso: la censura è delegata all’intelligenza artificiale, e anche il reclamo viene gestito da un altro livello di intelligenza artificiale. Non si distingue più tra un seno reale e uno in marmo. Lo prendo come un complimento, vuol dire che ho fatto un buon lavoro“.
Arte e turismo: “L’Italia ha tutto, ma deve imparare a valorizzarlo”
A margine dell’intervista, Jago riflette anche sul ruolo dell’arte come strumento per rafforzare l’identità turistica e culturale del Paese:
“Il problema dell’Italia è che ha tanto, ma spesso non sa valorizzarlo. È il paradosso di chi possiede ricchezze straordinarie ma, spesso, vengono date per scontate. La burocrazia frena tutto, anche le idee migliori. Il sistema dovrebbe essere snellito, per rendere l’Italia il centro dell’arte contemporanea a livello internazionale. Adesso bisogna emigrare per avere una faccia internazionale, invece, potremmo averla qui, a casa nostra, mangiando bene e respirando aria buona, per esempio con la bellezza di Taormina nello sfondo”.
Il futuro riserva molti progetti tra Giappone, Napoli e una nuovo produzione
Guardando al futuro, Jago rivela i suoi prossimi passi: “Partirò per il Giappone, dove ho un’opera esposta all’Expo di Osaka. Sto anche lavorando a una nuova produzione, inedita, che sarà il fulcro di un nuovo percorso espositivo da portare in Italia e nel mondo. Inoltre, stiamo cercando di far ‘gemmare’ il modello del museo di Napoli – nato due anni fa e gestito dalla cooperativa La Sorte – anche in altri luoghi che necessitano di riqualificazione. È un progetto impegnativo ma pieno di speranza”.