HomeAttualità e CronacaUn 45enne di Taormina detenuto nel centro migranti "Alligator Alcatraz" negli Usa:...

Un 45enne di Taormina detenuto nel centro migranti “Alligator Alcatraz” negli Usa: “E’ un campo di concentramento”

TAORMINA – C’è anche un uomo di 45 anni originario di Taormina, tra le persone al momento trattenute nel centro di detenzione per migranti denominato Alligator Alcatraz, in Florida, negli Stati Uniti. Si tratta di Gaetano Cateno Mirabella Costa. Insieme a lui anche un altro connazionale, l’italo-argentino Fernando Eduardo Artese.

Gaetano Cateno Mirabella Costa è nato a Taormina il 12 luglio 1980, vive in Florida da alcuni anni.

Mirabella Costa è stato tratto in arresto il 3 gennaio scorso per detenzione di sostanze stupefacenti senza regolare prescrizione medica e aggressione nei confronti di una persona con più di 65 anni ed è stato recluso presso il carcere della Contea di Marion (Florida). Il suo procedimento giudiziario si è concluso il 7 maggio 2025 con una condanna a sei mesi di detenzione. A seguito della scarcerazione è stata poi disposta la deportazione in Italia per violazione delle norme migratorie. Mirabella Costa sarebbe stato trasferito, quindi, ad Alligator Alcatraz lo scorso 9 luglio, in attesa di espulsione. E’ il centro di detenzione per migranti realizzato tra le paludi dell’Everglades, dove ci sono gli alligatori. La struttura è un simbolo della repressione dura disposta dal presidente americano Donald Trump.

«Questo è un campo di concentramento. Ci trattano come criminali, è una ricerca di umiliazione», ha detto proprio Artese, ripreso dal Tampa Bay Times. «Siamo tutti lavoratori e persone che lottano per le nostre famiglie». Artese era entrato quasi 10 anni fa negli Usa dalla Spagna usando il suo passaporto italiano con un programma di esenzione del visto per 90 giorni, superando poi il periodo consentito. La sua famiglia lo ha seguito nel 2018: sua moglie, 62 anni, ha un visto per studenti e la figlia 19enne è arrivata legalmente. Quando la polizia lo ha fermato, il 25 giugno, ha scoperto che c’era un mandato di arresto nei suoi confronti perché non si era presentato a un’udienza a marzo per una multa per guida senza patente.

La Farnesina ha riferito che il Consolato generale d’Italia a Miami e l’Ambasciata d’Italia a Washington “stanno seguendo la vicenda con la massima attenzione, mantenendosi in costante contatto con i famigliari dei connazionali e continuando a interessare le autorità dell’Immigration and Customs Enforcement per reperire informazioni aggiornate sullo stato di salute dei connazionali e sulle tempistiche previste per il loro rimpatrio”.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui