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Il Ccpm Taormina torna in Commissione all’Ars, nel frattempo serve una svolta per il futuro di tutto l’ospedale

il direttore generale dell'Asp Messina, dott. Giuseppe Cuccì

TAORMINA – La vicenda della Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina, in attesa di sviluppi definitivi, torna nella giornata odierna all’attenzione della politica regionale, in Commissione, ma nel frattempo rimane d’attualità la necessità di una svolta, che tarda ad arrivare, per l’ospedale San Vincenzo nella sua interezza dei vari reparti.

L’Asp Messina, con in testa il direttore generale Giuseppe Cuccì, e i suoi collaboratori, sta facendo la propria parte e ha dato prova costante di attenzione, attraverso un impegno fattivo e concreto rispetto ai servizi e le attività del San Vincenzo e sulle problematiche in essere nelle varie unità operative del presidio di contrada Sirina. Cuccì, tra l’altro, da manager attento e con la sensibilità del “buon padre di famiglia” si reca diverse volte in prima persona al San Vincenzo per constatare la situazione nei reparti e pianificare le soluzioni di concerto con la direzione del presidio, e dando così disponibilità a fare il possibile. Ma è chiaro che questo apprezzabile sforzo va supportato in termini adeguati e, da solo, non può bastare se non c’è poi un importante sostegno da parte della politica, non solo rispetto alle emergenze ma in un’ottica più ampia, a lungo termine.

L’Azienda Sanitaria n.5 meriterebbe, intanto, in primis una maggiore attenzione da parte degli amministratori locali, quelli del Distretto Sanitario n.32, oltre che ovviamente nelle valutazioni della politica regionale sulla rete sanitaria che caratterizzerà l’offerta sanitaria in Sicilia nei prossimi anni. Si registrano, tra l’altro, delle criticità non semplici da affrontare, come le richieste di alcune unità del personale operante a Taormina che chiede di essere trasferita in altre sedi, ed al contempo le procedure di reclutamento di nuovo personale, che vengono indette in sede aziendale, in alcuni casi poi non trovano il riscontro auspicato in termini di adesione per le professionalità richieste. Diversi professionisti optano, ad esempio, per altre sedi come Catania o Messina.

Ecco perché si fa sempre più stringente l’esigenza di aprire un confronto operativo tra tutti gli attori del settore, per garantire al “San Vincenzo” una prospettiva adeguata all’importante bacino d’utenza della struttura. E’ chiaro che la politica deve prendersi le proprie responsabilità per creare le condizioni necessarie a determinare una stagione di potenziamento e rilancio del presidio di Taormina e non si può gettare la croce addosso all’Asp, come tante volte è accaduto negli anni, o pretendere dai vertici dell’azienda che possano fare “miracoli”. L’azienda ospedaliera messinese, lontana dai riflettori, si trova in tante circostanze costretta a risolvere piccole e grandi emergenze e si tratta, insomma, anche di situazioni complesse da dirimere. Non è facile occuparsi di una realtà come Taormina, stretta nella morsa tra Catania e Messina.

Nel frattempo, tra l’altro, proprio l’Asp 5 sta anche facendo alcune verifiche in merito alla recente immagine apparsa sui social (nello specifico sulla pagina fb Giardini e dintorni) di due cittadini, presumibilmente stranieri, sdraiati a terra al Pronto Soccorso. L’azienda vuole affrontare le difficoltà di un reparto dove il personale medico ed infermieristico è ogni giorno sotto stress ma, nonostante la pressione dei tanti utenti che raggiungono contrada Sirina, fa il proprio lavoro in modo encomiabile. Cuccì intende fare chiarezza su quella immagine e sta effettuando una verifica interna, per ricostruire l’accaduto e capire come sono andate le cose, al fine di verificare se c’è stata una difficoltà rispetto ai tanti pazienti che raggiungono il presidio o se possano esserci state dinamiche diverse sull’accaduto.

Ad ogni modo, la cosa certa è che bisogna voler bene al “San Vincenzo” e mettere nelle condizioni migliori di operare tutta l’Asp e tutti i professionisti encomiabili che lavorano ogni giorno all’ospedale di Taormina. Poi è chiaro che ci saranno sempre delle cose che potranno non funzionare ma la collaborazione, sedersi e fare rete e confrontarsi può fare la differenza. Ed è un’esigenza che ha come priorità il benessere e la salute dei pazienti.

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