Il consigliere metropolitano di Forza Italia, Carmelo Pietrafitta, dopo aver sollevato il caso della “paralisi” alla Città Metropolitana di Messina accende adesso i riflettori sulla “situazione di incompatibilità / inconferibilità” del doppio incarico al fedelissimo di Cateno De Luca, Pippo Campagna, ai sensi del DL dell’8 Aprile 2013, n.38.
Campagna, come si sa, ricopre attualmente la posizione di presidente dell’Asm Taormina e dg all’ex Provincia regionale di Messina. Il primo incarico è stato assegnato dal sindaco di Taormina, Cateno De Luca, il secondo dal sindaco della Città Metropolitana di Messina, Federico Basile, anche lui fedelissimo del leader di Sud chiama Nord.
“Venuto a conoscenza che con decreto sindacale del 16/06/2023 il dott. Campagna è stato nominato presidente dell’Azienda Servizi Municipalizzati di Taormina e lo stesso, con decreto sindacale n.120 del 13/12/2024 è stato nominato direttore generale della Città Metropolitana di Messina, interroga la S.V. per conoscere se il dott. Campagna si trova nella situazione di incompatibilità/inconferibilità”.
Campagna in precedenza aveva ricoperto un altro doppio incarico, quello di presidente di Asm Taormina e di Atm Messina, e proprio dall’azienda messinese si era poi dimesso il 24 ottobre 2024, per poi venire nominato nelle ore successive direttore generale di Palazzo dei Leoni.
A questo punto Pietrafitta alza il pressing sulle dinamiche amministrative che tra Messina e Taormina hanno, in sostanza, come elemento di comune denominatore la “regia” politica di Cateno De Luca e chiede, in sostanza, che venga accertato se vi sia la sussistenza di una condizione di incompatibilità tra le due posizioni di vertice che attualmente occupa.
Per tutta risposta, il sindaco della Città Metropolitana, Basile, ha risposto subito sulla questione, ritenendo che non vi sia l’ipotizzata incompatibilità. “Il consigliere indirizza il suo atto ispettivo al “sindaco del Consiglio Metropolitano”, ma il sindaco è della Città Metropolitana e non del Consiglio che è un organo dell’Ente sovracomunale”. Il dott. Campagna riveste il ruolo di direttore generale della Città Metropolitana di Messina in modo oltre che, ovviamente, legittimo, compatibile, stante che non esiste alcuna causa di inconferibilità dell’incarico né, tanto meno, di compatibilità dello stesso, come in modo specifico e dettagliato viene indicato in risposta all’atto ispettivo. Basile ritiene, insomma, che non vi sia incompatibilità del dott. Campagna in riferimento “alla normativa nazionale, di quali siano le società e/o gli enti della Città Metropolitana e dei fatti oggetto della curiosa interrogazione”.
Ad ogni modo il consigliere metropolitano pone una questione che, al di là di questa vicenda specifica concernente Campagna, pone l’attenzione nel più ampio contesto della strategia politica di De Luca, che sta puntando in termini sempre più significativi su una polarizzazione degli incarichi alla guida di enti pubblici, affidati sempre più spesso ad un campo sempre più ristretto di esponenti di Sud chiama Nord, in particolare della prima linea del movimento.
“Nomine fiduciarie”. Incroci che fanno discutere in particolare, tra Taormina e Messina dove al momento si ravvisano casi che stanno destando perplessità e polemiche, di uomini di ScN che nello stesso momento ricoprono più di una posizione di rilievo in un quadro che concerne Comune di Taormina, Comune di Messina, Città Metropolitana di Messina e le partecipate dei due comuni.