TAORMINA – Cateno De Luca fa sapere di non temere l’effetto “Ora Legale” a Taormina. Così risponde il primo cittadino a chi provocatoriamente, tra cinema e realtà, profetizza che la parabola politica e amministrativa dell’attuale sindaco potrebbe prevedere scenari simili alla trama del film scritto, diretto e interpretato nel 2027 da Ficarra e Picone. La trama è nota, con il sindaco Pierpaolo Natoli eletto a furore di popolo per il cambiamento e poi spinto dai cittadini stessi a dare le dimissioni.
“Non credo che i taorminesi oggi non gradiscono che si stanno mettendo delle regole e che, tra mille difficoltà, si sta cercando di farle rispettare. C’è un momento in cui ognuno esprimerò il suo gradimento e ognuno si misura. Il film de “L’Ora Legale” insegna tanto ma non ho timore della filosofia de L’Ora Legale e quindi non è che non faccio il mio dovere perché rischio di non essere compreso. Nella fase di permanenza al palazzo municipale cercherò di portare avanti le azioni che ritengo giuste e che ho portato in una campagna elettorale accesa“. Uno spettro che ora De Luca prova ad “esorcizzare”.
“Sento dire che c’è in atto un’azione che fa scappare i cittadini da Taormina. I taorminesi se ne vanno perché non hanno una scuola degna di questo nome, perché il servizio di raccolta rifiuti faceva schifo, le spiagge facevano schifo e l’invivibilità era quella”.
“Non mi sono permesso di fare una campagna elettorale alla Cetto La Qualunque. Non ho mai detto che azzeravo questo e abbassavo questo. La mia campagna elettorale si è basata sul presupposto di scovare gli evasori sempre. Andiamoci a rivedere i comizi. Si scovano gli evasori e si paga tutti per pagare meno…”.
Così ha parlato De Luca in Consiglio comunale. Il parlamentare, a Taormina, da una parte – sul piano politico – ha un’autostrada da percorrere in carrozza per restare saldamente ancora in sella a lungo, alla guida della città anche nella prossima legislatura – lui o chi per lui -, perché sul fronte avverso c’è il nulla totale e nessuno in grado di contrastarlo, ma allo stesso tempo è anche consapevole del clima che c’è oggi in paese. Il consenso popolare per il primo cittadino è sceso dal 65% delle Comunali del maggio 2023 al 37% delle Europee del maggio 2024. Una spia che si è accesa e non va sottovalutata, che magari non determinerà nessun ribaltone o magari sì. In ogni caso un dato significativo sul sentimento popolare che è cambiato in città e che ha spinto, con molta probabilità, i vertici di Palazzo dei Giurati a correre ai ripari per blindare lo scenario futuro accelerando l’attuazione di alcuni passaggi amministrativi. Atti necessari ad anestetizzare gli eventuali riverberi imprevedibili dell’umoralità taorminese. In primis con la strategia “Partecipate e moltiplicatevi”.