TAORMINA – Le località italiane più rappresentative del turismo, tra cui anche Taormina, alzano il pressing sul governo centrale per ottenere il via libera alla possibilità di alzare l’attuale soglia del tax cap dalla quota massima fissata a 5 euro ad una soglia ritoccata che, a seconda delle volontà poi dei singoli Comuni, potrebbe elevarsi sino alle 10 euro.
L’ipotesi di determinare una maggiore gradualità dell’imposta sino a 10 euro per notte verrà vagliata da qui a breve dal governo Meloni ed in particolare è attesa una presa di posizione sul punto da parte del Ministero del Turismo.
Se dovesse arrivare il via libera da parte dell’esecutivo, verrebbe lasciata come detto libertà di valutazione ai singoli enti locali per quanto concerne l’applicazione dell’imposta in virtù della classificazione alberghiera presente. A Taormina l’orientamento sarebbe quello di andare a ritoccare il tax cap delle strutture alberghiere a 5 stelle.
La questione viene seguita con interesse dagli operatori dell’industria dell’ospitalità, che hanno già preso posizione nei giorni scorsi sulla destinazione del gettito dell’imposta di soggiorno.
Federallberghi, Confindustria Alberghi, Assohotel si sono espresse così sulla proposta di consentire ai comuni di utilizzare l’imposta di soggiorno per il finanziamento delle spese correnti: “Da anni le imprese attendono che vengano resi effettivi i principi sanciti dalla legge istitutiva dell’imposta di soggiorno, una tassa di scopo destinata a finanziare interventi in materia di turismo a sostegno di un settore che contribuisce all’economia ed all’occupazione del territorio. Malgrado questo le imprese del turismo e i turisti sono viste meramente come un bancomat. A chi ha la responsabilità di definire la politica nazionale, chiediamo di tutelare il settore e investire per la competitività delle imprese e dei territori”.