TAORMINA – L’Amministrazione di Taormina accelera per la costituzione delle nuove partecipate. Sono quattro le società che la casa municipale intende mettere in campo, replicando, in sostanza, il modello già posto in essere da Cateno De Luca a Messina, nel periodo della sua sindacatura a Palazzo Zanca (2018-2022).
Il “pacchetto Messina” verrà così esportato a Taormina nel contesto di un iter sul quale De Luca ha chiesto di stringere i tempi per arrivare alla definizione delle procedure. L’iter viene portato avanti da Giuseppe Bartorilla, segretario generale del Comune (e dg Asm) e Massimo Brocato, esperto del sindaco che, come detto, con il placet di De Luca svolge le funzioni di “sindaco ombra” della città in affiancamento e/o sostituzione del parlamentare in sua assenza. A dare supporto, tra gli altri, anche Salvo Puccio, direttore generale del Comune di Messina e già esperto di De Luca in questa sua sindacatura a Taormina.
In questa fase si sta lavorando, in particolare, sulla parte riguardante gli statuti delle nuove partecipate. L’attenzione si rivolge, in particolare, alla Patrimonio Taormina Spa e alla futura Taormina Social City ma lo scenario si potrebbe ulteriormente allargare: De Luca guarda anche ad un ambito ritenuto strategico come la raccolta rifiuti, dove l’obiettivo è quello di far arrivare all’Ars una norma che possa prevedere la gestione in house del servizio nei comuni, mediante società pubbliche. A Taormina si punta, di conseguenza, a confermare in termini stabili la gestione targata Asm, al momento avviata nel luglio 2024 con affidamento provvisorio.
L’obiettivo è quello di portare a compimento le procedure entro la fine di questo anno, anche perché poi De Luca si concentrerà su altri fronti: andrà alla stretta finale degli accordi per l’ingresso nel centrodestra e soprattutto si proietterà nella lunga campagna elettorale per le Regionali (e le Politiche) del 2027 in un contesto politico nel quale, di riflesso, non si può escludere la decisione di anticipare le sue dimissioni da sindaco e portare Taormina al voto già nel 2026.
“Una partecipata – ha spiegato De Luca – la faremo sul patrimonio di Taormina, che è immenso e che in parte sfugge anche al controllo degli uffici. Poi una partecipata si occuperà della riscossione tributi. Un’altra si occuperà dei servizi sociali, quelli che già si conoscono ma anche quelli innovativi come al Villaggio Le Rocce a Mazzarò. E un’altra partecipata si occuperà della promozione e della difesa del marchio Taormina. Una fondazione si occuperà della città in una situazione in cui il nome di Taormina viene usato, applicato e abusato ovunque. Ci sarà un ente che si occuperà di questo ma anche della gestione dei grandi eventi”.