TAORMINA – Si avvicina la prospettiva, che pare ormai vicinissima, del ritorno di Cateno De Luca nel centrodestra. Archiviata la stagione delle corse solitarie e delle battaglie fuori dai due poli, il leader di Sud chiama Nord ha deciso di rientrare nella coalizione che lo aveva visto protagonista sino al 2017. E arrivano ulteriori conferme e dettagli sulla fase attuativa e quindi sul percorso in cui si svilupperà l’intesa che sarebbe stata raggiunta dal sindaco di Taormina con Arianna Meloni.
Arrivano, in particolare, conferme sullo scenario anticipato l’1 dicembre scorso da TaorminaNews24: De Luca è destinato a rafforzare la coalizione di governo con una serie di riverberi significativi sia sullo scacchiere romano che poi su quello palermitano, anche se con tempi e dinamiche differenti, almeno nell’attuale road-map deluchiana.
Come evidenziato nell’approfondimento su TN24 “Il piano di Giorgia Meloni è quello di stringere i tempi per rafforzare l’area di centro, che al netto delle dinamiche legate ai tre partiti principali di maggioranza, può portare ad aggregare innesti anche collegati a Noi Moderati”. Ed ecco che proprio in questa area dovrebbe ora convergere, con molta probabilità, il movimento di De Luca, Sud chiama Nord. A ribadire che si va in questa direzione anche autorevoli testate regionali, come il quotidiano La Sicilia e il giornale online LiveSicilia.it, che si sono soffermati sul “dialogo in corso con Cateno De Luca” da parte del centrodestra. “L’attuale sindaco di Taormina – spiega LiveSicilia.it – porterebbe in dote a Noi Moderati il suo deputato Francesco Gallo”.
“Indiscrezioni romane – abbiamo rimarcato sempre l’1 dicembre scorso su TN24 – raccontano che il governo Meloni sarebbe pronto a rendere disponibile per Sud chiama Nord un sottosegretariato, con una delega anche abbastanza importante. Altri punti tematici a largo raggio di quello che sarebbe il chiacchierato patto politico: la vicepresidenza per ScN nel futuro governo regionale in Sicilia e spazi per il movimento nella composizione delle liste per i Collegi elettorali alle Politiche 2027″. Di riflesso, ovviamente, De Luca schiererebbe la sua lista in coalizione con il centrodestra alle future elezioni Regionali.
Ad oggi le valutazioni si cristallizzano soprattutto sul fronte nazionale, dove De Luca ha bisogno di tirare fuori Sud chiama Nord dall’isolamento politico post-Europee, come lui stesso ha ammesso, mentre Meloni governa e domina ma non si fida della stagione infinita delle liti a sinistra. Meloni è convinta (e non solo lei) che alla fine, le opposizioni potrebbero anche trovare una quadra estemporanea last minute in modalità “tutti insieme appassionatamente” pur di provare a detronizzare il centrodestra e l’attuale governo alle prossime elezioni, e allora il premier spinge sin d’ora per la costruzione di una quarta gamba moderata nel centrodestra. Le sorelle Meloni non sono dell’idea di portare le new entry direttamente dentro Fratelli d’Italia, anche per non creare tensioni o intaccare gli equilibri interni al partito ma allo stesso c’è, eccome, la volontà, quasi un’esigenza, di ampliare il perimetro della coalizione. E allo stesso tempo l’intenzione è pure quella di non lasciare il telecomando della “campagna acquisti” in atto nel mondo centrista soltanto nelle mani di Forza Italia.

Da qui la strategia di un’area che faccia riferimento a Noi Moderati, in cui anche Fratelli d’Italia vuole contare e “parcheggiare” i suoi alleati, quei nuovi arrivi nel centrodestra che hanno scelto proprio il partito di Meloni come diretto interlocutore. Ed è in questo contesto che avverrebbe il patto con il Sud chiama Nord, che a sua volta ha pure un “conto” in sospeso, da regolare con quella sinistra che non ha voluto puntare sulla candidatura di De Luca alle prossime Regionali, e che prima ancora aveva detto “no” ad un accordo con ScN sulle liste per le Europee. Così tutto si compie e il dado è tratto o quasi. Da più parti si sostiene che Sud chiama Nord si andrà a federare a Noi Moderati, di Maurizio Lupi, con la “benedizione” di Fratelli d’Italia, ed in particolare sulla base dell’interlocuzione con Arianna Meloni.
Altrettanto significativo diventa anche realizzare come si è arrivati all’incontro romano tra De Luca e Arianna Meloni e anche qui il mondo politico dei “si dice” racconta che non ci sia molto da capire ed il tessitore che avrebbe fatto da cerimoniere e trade union sarebbe stato il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno. Ed è un altro capitolo interessante perché qui si passa ai possibili scenari su Palermo, dove De Luca non intende far parte dell’attuale governo di centrodestra ma entrerebbe in campo in termini organici solo a partire dalla prossima legislatura, restando intanto in questa fase in una posizione di opposizione non belligerante. Niente più Aventino, dialogo e toni concilianti come dimostra la pax di fine anno tra De Luca ed il governatore Schifani. Il voto favorevole di Sud chiama Nord nelle ultime variazioni di bilancio e l’astensione in Commissione su bilancio e legge di stabilità rafforza la prospettiva in fieri. Altri segnali politici chiari e inequivocabili, che spianano la strada alle seconde nozze all’orizzonte tra De Luca e il centrodestra.