TAORMINA – Il Consiglio Comunale di Taormina, nella seduta del 1 dicembre scorso, ha deliberato di introdurre un limite massimo del 46% per gli abbonamenti riservati ai residenti nel parcheggio Porta Catania. “Una decisione che, sotto una retorica apparentemente favorevole, si traduce in un ulteriore ostacolo per i cittadini taorminesi nell’accesso a una delle infrastrutture più strategiche della città”, afferma Marco Rao, esponente di Progetto Ricostruzione Taormina.
“Come Progetto Ricostruzione Taormina – evidenzia Rao -, riteniamo che questa misura non solo sia priva di una logica tecnica convincente, ma contraria al buon senso. La politica dovrebbe incentivare i residenti a parcheggiare le auto nelle strutture dedicate, contribuendo così a migliorare la viabilità e l’accessibilità del centro storico. Introdurre limiti come quello deliberato oggi va esattamente nella direzione opposta, scoraggiando l’uso di un’infrastruttura essenziale per chi vive quotidianamente la città”.
Durante la seduta, il consigliere Luca Manuli, insieme al gruppo Rinascimento Taormina, ha presentato un emendamento per abrogare la parte relativa al tetto agli abbonamenti. “Manuli ne aveva così sottolineato le criticità e le illogicità, ma purtroppo l’emendamento non è stato approvato dal Consiglio Comunale”, rimarca Rao.
“La maggioranza ha cercato di giustificare la misura affermando che il tetto massimo al 46% “aggiunge posti” per i residenti, ma questa affermazione è del tutto fuorviante. Attualmente, gli abbonamenti per i residenti rappresentano circa il 40% dei posti totali, senza che sia mai stato imposto un limite. Stabilire un tetto significa per la prima volta introdurre una barriera formale, non aumentare la disponibilità. Prima di questa delibera, non c’era alcun limite al numero di abbonamenti che i residenti potevano ottenere: se c’era disponibilità di posti, potevano richiederli. Con questa misura, invece, si introduce una soglia oltre la quale nessun altro abbonamento potrà essere concesso, limitando quindi le possibilità future. È chiaro che non si sta “aggiungendo” nulla, ma si sta soltanto restringendo l’accesso”.
“Inoltre, è importante sottolineare che la delibera non stabilisce un tetto fisso del 46%, ma concede ad ASM la possibilità di introdurre un limite entro questa percentuale. Nulla garantisce, quindi, che il tetto non venga stabilito a una percentuale più bassa in futuro, riducendo ulteriormente l’accesso ai residenti. Questa incertezza aumenta le preoccupazioni su quale sarà l’effettivo impatto di questa decisione nel lungo termine”.
“Infine – conclude Rao -, non si comprende il razionale che ha portato a questa scelta. ASM ha riportato un calo degli abbonamenti nel 2024: se la domanda è in diminuzione, perché imporre un tetto massimo? Questa apparente contraddizione rende la decisione ancora più incomprensibile e ingiustificata. È evidente che questa delibera punti a cristallizzare la situazione attuale, bloccando di fatto la possibilità per nuovi residenti di accedere a un servizio che dovrebbe essere prioritariamente a loro disposizione. Si tratta di una politica che sottrae progressivamente ai cittadini uno spazio pubblico, trasformando i parcheggi in strutture orientate esclusivamente alla monetizzazione, piuttosto che al servizio della comunità. Questa è una direzione che ci preoccupa e che temiamo possa acuirsi con il piano di trasformazione dell’Asm in S.p.A.”.