È il libro politico dell’anno. In un’autobiografia intitolata “Libertà”, l’ex Cancelliera Angela Merkel ripercorre i suoi 16 anni alla guida della Germania. Originaria della Germania dell’Est, la leader cristiano democratica ha avuto un profondo impatto sul progetto europeo.
La pubblicazione delle sue memorie, lunghe quasi 700 pagine, è un’occasione per analizzare l’eredità politica di quella che è stata definita la donna più potente d’Europa. Angela Merkel ha giustificato la sua decisione di rifiutare la rapida adesione dell’Ucraina o della Georgia alla Nato. Sostiene che sarebbe stata un’illusione credere che tale integrazione avrebbe impedito l’invasione guidata dal Cremlino.
Al Parlamento europeo, Virginijus Sinkevičius rimpiange la scelta dell’ex Cancelliera. “Penso che sia stato un errore. Penso che avrebbe inviato un messaggio molto, molto chiaro” a Vladimir Putin, afferma l’eurodeputato verde. “È molto più facile rispondere alla domanda se lui (Vladimir Putin) fosse pronto ad attaccare la Georgia o l’Ucraina. E lo ha fatto nel 2008, attaccando durante l’apertura dei Giochi Olimpici. Ha attaccato la Georgia”, ha aggiunto. Merkel è stata anche criticata per aver reso la Germania, prima potenza economica dell’Ue, fortemente dipendente dal gas russo. “La politica di Angela Merkel si è rivelata perdente perché, nonostante il desiderio di ottenere gas a basso costo, ha permesso a Putin di determinare le scelte strategiche della Germania e dell’Europa”, ha criticato l’eurodeputato dei Conservatori e riformisti europei Michele Picaro.
Fonte: Euronews Italia