TAORMINA – Se fosse un film si potrebbe parafrasare il titolo di una nota pellicola di Giovanni Veronesi: “Cateno bacia tutti”. E la stagione del nuovo matrimonio alle porte con il centrodestra a Palermo (e Roma), spinge Cateno De Luca a lanciare un segnale politico distensivo anche a Taormina.
Il primo cittadino, a quanto pare, punta sulla prospettiva di possibile collaborazione con l’opposizione (o forse è più corretto dire le opposizioni) e così vuole portare a cena tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza. Tutti insieme appassionatamente.
Un appuntamento simbolico che, per esattezza, dovrebbe concretizzarsi a Taormina nella serata di lunedì 18 novembre. De Luca ha dato mandato, in tal senso, al presidente del Consiglio comunale, Pinuccio Composto, di contattare i consiglieri, sia dell’aggregazione di governo che quelli di minoranza, per organizzare la cena.
De Luca la sua strategia l’ha anticipata in Consiglio comunale il 21 ottobre scorso. “Ci sono momenti che impongono delle scelte – ha detto, nel frattempo, De Luca -. Da parte nostra non c’è alcun muro nei confronti dei colleghi dell’opposizione, al di là delle dinamiche interne e quelle che sono le denominazioni o le posizioni politiche. Noi siamo per lavorare comunque insieme. E’ il mandato che mi sono permesso di sottolineare anche al presidente del Consiglio comunale. Ci sono le condizioni, gli argomenti e le scelte da fare. Abbiamo chiuso una fase (quella del dissesto) e se ne apre un’altra molto importante, su come impostare una gestione amministrativa innovativa, se lo vogliamo fare. C’è la possibilità di incidere in modo storico su quella che può essere la riorganizzazione degli uffici e dei servizi, tenendo conto dei limiti che per altri due anni ci deriverà dalla punizione o sanzione per aver dichiarato il dissesto. Bisognare trovare soluzioni ed anche alternative, Taormina non può stare altri due anni con il freno a mano. Alcune scelte richiederanno coraggio, e noi ci impegniamo a trovarlo anche nel mandato che abbiamo avuto, ma se non ci scontriamo col fuoco amico o nemico e ci confrontiamo con rappresentanti della comunità che comunque comprendono bene la situazione, non è una bestemmia o una vergogna se su tante cose possiamo trovarci d’accordo e votarle insieme. Alcune cose avranno ripercussioni che vanno al di là delle posizioni politiche legate ad una campagna elettorale che genera fibrillazioni e dissapori. La vita ci offre tanto e ci porta a dover riflettere, guardarci e pensare alle cose importanti, e – anziché coltivare il dissapore – a fare del bene e non del male”.
Il sindaco vuole provare a capire cosa può sortire un altro approccio politico, più conciliante, e magari anche cavalcare l’onda dei tormenti che dividono al momento le opposizioni taorminesi, destinate a rimanere spaccate e prive di un leader riconosciuto da tutti, in grado di compattare l’intero pianeta paesano avverso all’attuale sindaco.
Si va, insomma, verso la cena dei fiori oltre i rancori. Dai veleni della campagna elettorale e i livori mai placatisi del post-voto, ad un brindisi novembrino che poi si capirà se sarà soltanto una effimera parentesi spensierata di una sera o se, invece, la cena del “volemose bene” sarà foriero di altri equilibri. D’altronde, anche la prospettiva politica di De Luca che viaggia verso un’intesa tra il suo movimento Sud chiama Nord ed il centrodestra è un fatto politico che potrebbe avere riverberi in ambito locale. Adesso in alto i calici, Scateno invita tutti i commensali alla cena della pax paesana.