TAORMINA – Nell’hotellerie di Taormina, come del resto nel mondo, è sempre più il tempo dei colossi che sbarcano sul territorio, acquistano immobili e spendono capitali importanti per investimenti che nella maggior parte dei casi servono anche e soprattutto ad ampliare, di luogo in luogo, il loro portfolio. Ma resiste e conserva il suo fascino immutato anche l’ospitalità tradizionale, quella degli hotel in cui puoi sentirti “a casa” e respirare un clima familiare, la cosa più rara e preziosa che si possa incontrare nell’hospitality del Terzo Millennio. Una comfort zone fatta di storia, tradizione e professionalità che va al di là della ricerca più sfrenata del lusso e che, tuttavia, sa sposare e accompagnare in armonia anche le tendenze del momento. Ed è questo il caso di Villa Schuler, un hotel gioiello della Città di Taormina, struttura tra le più antiche e più note della città, di proprietà dell’attuale presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler.
Insieme alla famiglia, con la gentile moglie Christine ed il figlio Andrea, e tutto il suo staff, Gerardo Schuler accoglie ogni giorno con il sorriso e uno stile impeccabile turisti da tutto il mondo e anche in questa stagione 2024 l’hotel ubicato in Piazzetta Bastione/Via Roma si è confermato uno degli alberghi di riferimento dell’hotellerie locale, tra i più ricercati dalla clientela internazionale che arriva nella capitale del turismo siciliano. Villa Schuler è uno di questi posti magici, dove la bellezza sfugge al tempo e declina un fascino che resiste, potente ed immutato, al trascorrere delle stagioni della vita.
Nel 2020, in un anno che si è consegnato agli archivi per la triste pagina della pandemia, una delle note liete di quel periodo fu il prestigioso riconoscimento da parte dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma all’albergatore taorminese, Gerhard (per tutti Gerardo) Schuler.
Attraverso uno speciale riportato sulle proprie pagine istituzionali social, l’Ambasciata tedesca decise di celebrare Villa Schuler e l’albergatore titolare a Taormina di un hotel che risale al 1905, gestito in terza generazione dalla famiglia Schuler. In quel momento Gerardo Schuler aveva preso una decisione molto sofferta, il cui eco era arrivato anche all’estero, ravvisando che non ci fossero le condizioni per riaprire l’hotel per via della crisi determinata dal lockdown. L’allora cancelliera tedesca Angela Merkel decise di rendere merito all’impegno di Schuler e ad un albergo che si è consacrato come un baluardo del turismo di Taormina e dell’ospitalità italiana che fa scuola nel mondo.
La storia ha raccontato che il 2021 ha portato non solo alla riapertura di questa struttura ma ad un rilancio immediato in grande stile, come del resto per il turismo a Taormina, che poi nel 2023 ha raggiunto il record storico di presenze in città (Un milione e 350 mila pernottamenti).
“Quando lavoro – spiega Gerardo Schuler – cerco di soddisfare tutti i cliché del tedesco organizzato e affidabile, quando mi siedo sulla mia vecchia Vespa e giro per le stradine della mia città natale di Taormina, sono italiano fino in fondo. La Germania è il paese dei miei antenati, l’Italia il paese dove vivo e lavoro. Vivo e amo entrambe le culture, ambedue le lingue. Insieme a mia moglie Christine e a mio figlio Andrea gestisco il più longevo albergo siciliano per continuità gestionale, che è sempre stato un luogo d’incontro di ospiti provenienti da tutta l’Europa, da tutto il mondo. Io sono nato e cresciuto in hotel, fin da piccolo ho assorbito e amato lingue e culture diverse. Questa internazionalità vissuta ha certamente influenzato la mia decisione di andare a studiare all’università per interpreti in Germania. Se dopo la morte di mio padre non fossi tornato all’azienda di famiglia, sarei andato a Bruxelles come interprete. Quando gli ospiti dell’hotel mi chiedono oggi della mia nazionalità, rispondo deciso: europea. L’idea della convivenza di culture diverse mi ha sempre affascinato e sarà per sempre così”.