HomePoliticaDopo-dissesto e creditori, a Taormina il sindaco pensa al "piano Galeazzo"

Dopo-dissesto e creditori, a Taormina il sindaco pensa al “piano Galeazzo”

TAORMINA – Taormina è ormai fuori dal dissesto come sancito il 24 luglio scorso dalla Commissione per la Stabilità finanziaria degli Enti locali, nell’avvenuta analisi sui profili finanziari degli enti locali interessati da situazioni di default.

La Commissione Straordinaria di Liquidazione aveva approvato, in precedenza, a giugno, il piano di estinzione relativo al dissesto del Comune di Taormina. La Commissione Liquidatoria, contestualmente, aveva trasmesso gli atti al Ministero dell’Interno, propedeutici alla fuoriuscita della casa municipale taorminese dal dissesto. E adesso?

La fine del dissesto da un lato significa che sono stati pagati i debiti pregressi che aveva il Comune di Taormina ma tra questi c’erano anche quelli di chi ha deciso di non transigere. E di conseguenza la chiusura del dissesto rimetterà in gioco i creditori, pronti a tornare a bussare alla porta del Comune. Per questo l’Amministrazione riflette sulle contromosse e c’è l’ipotesi, d’altronde ammessa dal sindaco Cateno De Luca, di un nuovo piano di riequilibrio.

In buona sostanza, Taormina si lascia alle spalle il dissesto e i circa 85 milioni di passivo emersi nelle relative procedure di accertamento del debito, ma già ritorna l’ombra dei vecchi contenziosi rimasti irrisolti e ne spunteranno anche altri. E allora il Comune valuta la possibilità di mettere un ombrello e schermare per altri 2 o 3 anni il bilancio, soprattutto da nuove azioni ingiuntive che presumibilmente incombono. Tecnicamente si tratterebbe, come detto, di istruire un altro piano di riequilibrio finanziario pluriennale, che consentirebbe all’ente di non essere aggredito da pretese di pagamento.

Per rendere meglio l’idea, visto che il Comune Taormina è tutto tranne che povero (tanto più di questi tempi che non avrà più la massa passiva da ripianare), si prospetta una furbacchionata politica per neutralizzare i creditori, un “piano Galeazzo”, sempre avvalendosi dell’art. 243 bis e seguenti D.Lgs. 267/2000 s.m.i. che offre un paracadute alle varie municipalità. Per la serie: “Caro Labira Galeazzo, siccome non ho una lira, ti attacchi al ca**o”.

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