HomePoliticaDe Luca: "Sciacalli scatenati, macumbe e caccia all'uomo contro di me"

De Luca: “Sciacalli scatenati, macumbe e caccia all’uomo contro di me”

TAORMINA – “A Taormina abbiamo fatto un grande lavoro per mettere fine all’emergenza idrica che si verificava puntualmente ogni stagione estiva. Questa estate, per la prima volta, Taormina non ha sofferto la crisi e non è stato un caso. Da luglio a settembre c’era una carenza a Taormina di 25 litri al secondo e questo accadeva a volte anche a giugno. Sfido chiunque a smentirmi”. Così si è espresso questa sera il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, in un comizio in piazza IX Aprile sulle vicende dell’acqua.

“Sciacalli e macumbe – ha detto De Luca – si sono scatenati speculando con la crisi idrica per la solita caccia all’uomo contro De Luca. L’acqua è l’ennesima scusa. E’ vergognoso che si inveisca contro di me su una problematica del genere, con la denigrazione e l’offesa. Siamo di fronte a soggetti squallidi che mi attaccano, inventandosi che abbiamo rubato l’acqua a Messina, quando i fatti hanno dimostrato che Taormina non ha mai rubato niente con il vettoriamento e che la crisi idrica a Messina è figlia di altri fattori”.

“In questa stagione non ci siamo salvati per caso. Abbiamo fatto i primi interventi urgenti per colmare il precedente deficit, che ho ereditato, di 25 litri al secondo – ha detto De Luca -. Nonostante il dissesto abbiamo lavorato con Asm per evitare che ci fosse la solita emergenza estiva, tenendo conto che in passato se si danneggiava una pompa non ne esisteva neanche una di riserva. Si mettevano pezze alla meno peggio. E’ chiaro che, come detto, bisogna fare interventi più radicali. Ci siamo mossi per l’intercettazione di una falda acquifera. Il 17 luglio abbiamo chiesto alla Cabina di Regia che venissero finanziati quattro progetti, tra cui quello di Sifone. Io ad un certo punto ho detto: “Intanto inizio per i fatti miei e faccio un’ordinanza”. Siamo al 29 agosto e la Cabina di Regia ad oggi non mi ha ancora risposto. Io nel frattempo sono andato avanti e il 12 agosto abbiamo fatto un atto di indirizzo sulla gestione del servizio idrico. E abbiamo individuato una strategia insieme a Castelmola, dove si trova contrada Sifone per fare delle indagini sulla falda. Il mondo sa che non siamo amici con il sindaco di Castelmola ma devo ringraziarlo, perché ha dato l’ok al pozzo che abbiamo individuato e ora faremo altre ricerche. Taormina anticiperà i soldi e poi l’acqua la divideremo al 50%, dando la possibilità a Castelmola di ristorare quegli importi nei prossimi tre anni. La leale collaborazione ci ha consentito di stabilire un percorso condiviso.

“C’era una carenza e il problema si ripeteva. Nel 2024 cosa abbiamo fatto, il tanto discusso iter di vettoriamento dell’acqua e siamo riusciti a fare fronte all’esigenza immettendo nel sistema la stessa quantità del fabbisogno. Abbiamo sopperito a quei 25 l/s che era la carenza che puntualmente si ripeteva a Taormina. Nel 2023 si immetteva nel sistema 165 l/s con la carenza di 25 l/s e nel 2024 si sono risparmiati 9 litri al secondo ed è stato posto rimedio alla carenza, avendo l’acqua per 24 ore al giorno. A Taormina avevamo 2 milioni e 300 mila euro di costi all’anno e si è lavorato in questa direzione per razionalizzare i costi e per la ricerca di nuovi fonti idriche. Per arrivare ad efficientare il sistema idrico abbiamo stimato che servono almeno 16 milioni di euro. I contatori sono quelli del 1908. Il fenomeno dei morti che consumano acqua è alta, 2 mila e 200 utenze intestate ai morti è un dato di fatto. Serve il completamento della digitalizzazione e ricerca delle perdite, per un impegno di 6 milioni e 310 mila euro. Poi bisogna sistemare i serbatoi che sono in condizioni indescrivibili, e questo costa altri 6 milioni e mezzo di euro. E infine vanno eseguiti dei lavori urgenti di messa in sicurezza degli impianti. Questa è l’eredità che ho ricevuto e sulla quale si sta lavorando. Ad Asm era stato calato il “pacco”, anche qui, da chi c’era prima di noi, della gestione economica del servizio e ci siamo subito ripresi noi, come Comune, il servizio”.

“Se fossi stato io il presidente della Regione – ha concluso De Luca – l’emergenza della crisi idrica l’avrei affrontata con un piano straordinaria e facendo approvare tutto il parco progetti per i comuni. Le soluzioni si possono e si devono trovare e si possono anche reperire le risorse per procedere con gli opportuni interventi ma questo non è stato fatto. Bisogna mettere ad un tavolo i concessionari del settore idropotabile e razionalizzare il consumo, a partire dai consorzi che attingono al Fiumefreddo e rivendono l’acqua. In un contesto di emergenza l’acqua va data a finalità idropotabile e poi viene tutto il resto. Non si lascia senza acqua la gente. Se ci sono poi danni all’agricoltura si risarcisce. L’acqua prima si deve dare alla gente e poi tutte le altre finalità. Ma questo ragionamento non è stato fatto”.

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