Bernard Arnault a 75 anni ha ancora l’entusiasmo, la passione e la voglia di un ragazzino per portare avanti i piani di Lvmh. Il Ceo della multinazionale francese ha già preparato la sua successione ma in questo momento ha energie e determinazione e non ha intenzione di farsi da parte. Intende realizzare altri affari da capogiro, iniziative di grande livello, con un obiettivo dichiarato: “Lvmh vuole essere il numero uno del lusso”. Di fatto l’impero di Arnault ha già conquistato in una larga parte del mondo questa “corona” ma il fondatore e presidente del gruppo non si accontenta e lavora con attenzione a nuove strategie in grado di esaltare l’eccellenza della sua maison.
Sono diversi i passaggi interessanti in una intervista a Andrew Ross Sorkin per Cnbc, riportata da Milano Finanza. L’intervista rilasciata a Cnbc nello studio originale di Christian Dior, maison rilevata nel 1984, “pone le basi – ancora di più – per la creazione di un impero dell’alto di gamma”.
“Credo di essere nato con questa caratteristica dell’attenzione ai dettagli, perché quando ero bambino mio nonno e mio papà erano degli imprenditori, dei costruttori e andavo con loro a vedere dove stavano facendo le costruzioni. Ora vado nei miei negozi, vedo i prodotti, vedo i team e mi piace molto. E cerco di portare i miei figli con me”.
Poi una riflessione su cosa ha insegnato ai suoi familiari ed un messaggio per le nuove generazioni. “Devo dire, innanzitutto, che sono riuscito a insegnare loro il piacere del lavoro, che non è così scontato. Ho altri amici che hanno grosse aziende e hanno figli e non tutti hanno fatto questo percorso. E non solo lavorano con me ora, ma quando erano giovani ho spiegato loro che se volevano avere successo dovevano iniziare con una buona istruzione, andando alle migliori scuole. E così hanno fatto. E anziché uscire la sera, andare alle feste o andare nei club, hanno lavorato molto. Albert Einstein ha detto che un genio è 5% alta intelligenza e 95% duro lavoro. E io sono pienamente d’accordo con questo”.
Le tensioni del mondo si riflettono anche sul lusso ma non spaventano Arnault. “E’ vero siamo in un periodo in cui ci sono molte incertezze sul fronte geopolitico. Questo in tutto il mondo. Alcune situazioni sono più difficili di altre, ci sono temi di economia anche con i tassi di interesse e con l’inflazione. Però rimango ottimista sul lungo periodo. Questo perché il motivo per cui noi abbiamo avuto molto successo è la crescita di potere d’acquisto nel mondo e il trend nel medio termine proseguirà. Ci saranno degli alti e bassi, quindi delle fluttuazioni. Io lavoro in questo business dal 1984 e ho attraversato molte crisi. Ci sono degli alti e dei bassi, ma il trend globale rimane ancora di continua crescita.
Alle persone purtroppo manca il passato. Bisogna guardare avanti, bisogna sì imparare le lezioni dal passato, ma non vanno sempre applicate al futuro. Cosa succederà nei rapporti tra America e Cina? Questo è un grande tema, è una grande preoccupazione e noi speriamo che le cose si risolvano, che si viva in pace e che si collabori. Ci sono delle diversità di cultura e di politica. E credo che le persone in entrambi questi paesi vogliano stare meglio, vivere meglio. Vogliono più benessere e quindi non vogliono la concorrenza. E vogliono sicuramente trovare una buona soluzione per vivere in pace così come è stato negli ultimi.
“Noi rimaniamo legati alla qualità, continuiamo a investire in comunicazione, nell’immagine e non modificheremo la nostra politica dei prezzi perché i nostri prodotti sono desiderabili. Devi essere motivato a continuare e aumentare la desiderabilità del prodotto”.
Arnault ha parlato anche dei suoi competitori a conclusione dell’intervista a Cnbc: “I miei concorrenti li stimo, alcuni stanno facendo molto bene. Non vi darò però i nomi perché questo potrebbe dare adito a molti problemi“.
Il proprietario di Lvmh punta forte, tra i mercati europei, sull’Italia e non a caso in Sicilia, a Taormina, ha acquisito dal 2019 ad ora, due hotel di lusso (Timeo e Villa Sant’Andrea) e poi ha dato vita al primo Louis Vuitton Cafè d’Italia, al cui interno c’è un punto vendita di Lvmh, ed inoltre Dior e Loro Piana. Ma non è finita qui. Attenzione perché – secondo alcune indiscrezioni apprese da TN24 – Arnault starebbe ancora valutando ulteriori eventuali investimenti nella capitale del turismo siciliano, che appare sempre di più un simbolo del lusso nel Mezzogiorno italiano agli occhi del mondo, anche in virtù dell’arrivo di diverse grandi firme internazionali che si stanno inserendo in questo territorio.
L’idea sarebbe quella di fare ancora un passo in avanti per ampliare ulteriormente la presenza di Lvmh a Taormina, in una posizione da rendere ancora più dominante. Spuntano già le prime voci e ci sarebbe qualche idea di altissimo livello nei piani di Arnault e del suo gruppo. Ad ogni modo, al netto di eventuali altre opportunità che potrebbero emergere sempre nel “salotto” cittadino nei prossimi mesi, i tempi per un colpo davvero clamoroso non sembrano ancora maturi. Non è ancora il momento dei dettagli ma si può dire che la tentazione è quella di farsi trovare pronti per mettere una “ciliegina sulla torta” nell’offerta, già ricca, di Lvmh nella Perla dello Ionio. Bernard Arnault, alias monsieur Vuitton, potrebbe sorprendere tutti, lo ha sempre fatto e vuole continuare a farlo. Anche a Taormina.