TAORMINA – Jenny Saville rileva il Convento delle Suore Francescane Missionarie di Maria a Taormina e in città la notizia data in esclusiva da TN24 accende il dibattito e suscita subito curiosità. La pittrice inglese ha acquisito uno dei beni più importanti della storia di Taormina con un importante investimento. L’artista londinese è nota in tutto il mondo soprattutto per le sue monumentali rappresentazioni della forma femminile nuda.
Tra le testimonianze della sua vita e delle sue opere c’è un’intervista in particolare che racconta la sua storia. Saville ha rilasciato nel 2018 una bellissima intervista alle National Galleries Scotland. Pittrice ma anche e soprattutto una persona studiosa e dedita con grande cura al suo lavoro, Jenny Saville – come evidenziato dalle National Galleries – “attinge a un’ampia gamma di fonti nel suo lavoro, inclusi libri di testo di medicina e medicina legale, disegni di bambini, graffiti e immagini online, nonché celebri dipinti e disegni del passato”.
“In anni più recenti, Saville ha creato opere in cui sovrappone immagini, spesso attingendo a diverse fonti. Lavorando tra il figurativo e l’astratto, ha scelto di utilizzare carboncino e pastello in molte di queste opere, attratta dalla trasparenza che offrono. Questi materiali consentono a Saville di lavorare in modo organico, stratificando e cancellando i suoi media per fondere e fondere forme corporee e gesti astratti. Tra le ispirazioni di Saville figurano figure chiave della storia dell’arte del XX secolo come Williem De Kooning, Jackson Pollock, Cy Twombly, così come antichi maestri come Tiziano, Tintoretto e Velazquez”.
In questo video, Saville racconta la sua formazione, i soggetti, l’ispirazione e le mostre alle National Galleries of Scotland di Edimburgo. Ma soprattutto emerge il lato più umano di Saville nel racconto della sua vita e delle sue esperienze. Il senso forte della curiosità: “Sono infantile ed è come un bambino che guarda sotto la pietra, ho ancora quell’impulso”. E poi l’ispirazione ed il modo di realizzare il proprio talento: “Sono essenzialmente figurativa, una creatrice di immagini, anche se parto in modo completamente astratto, cosa che faccio spesso, butto semplicemente un sacco di vernice su una tele. Il mio istinto è di farne qualcosa, per non dare solo la sensazione della pittura ma per creare un’immagine”. Racconta il suo profondo amore per la pittura astratta e il suo apprezzamento per famosi pittori come De Kooning, Pollock e Twombly, l’ultimo Monet, il tardo Tiziano: “E’ lì che ho imparato ad essere pittrice”. E poi l’incontro con una donna cieca a Napoli, Rosetta: “Attraverso l’incontro con lei la bellezza è venuta fuori, quel viaggio è diventato molto potente per me e per lei”.