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De Luca: “Bolognari taccia. Dissesto a Taormina non andava dichiarato. Confrontiamoci in piazza”

TAORMINA – Il Comune di Taormina esce dal dissesto dopo 3 anni ma il clima politico in città torna a farsi rovente ed è botta e risposta dai toni forti tra l’ex Amministrazione e quella attuale, guidata dall’on. De Luca. E’ di nuovo scontro totale tra i due grandi protagonisti dell’ultima campagna elettorale per le Comunali 2023: l’ex primo cittadino Mario Bolognari ed il sindaco in carica, Cateno De Luca.

“La chiusura del dissesto a Taormina non è frutto della manovra cosiddetta “Salva Taormina”, ma del lavoro duro e coerente fatto dal luglio 2021 dalla Giunta e dal Consiglio in carica a quel tempo. Il Salva Taormina non c’entra niente con il dissesto. Basta menzogne su questa vicenda, basta attribuirsi meriti senza avere fatto nulla“. Questa era stata la bordata recapitata stamattina dal gruppo “Noi, Taormina” all’esecutivo deluchiano. Adesso De Luca passa subito al contrattacco.

“Con il Salva Taormina – afferma il sindaco De Luca in una nota – abbiamo dimostrato che il dissesto non andava dichiarato. I codardi dovrebbero tacere al cospetto dei loro fallimenti. La differenza tra me e Bolognari si è notata subito ai rispettivi insediamenti nel giugno 2018: io a Messina e lui a Taormina. Entrambi avevamo ereditato un piano di equilibrio farlocco ma ci siamo comportati in modo diametralmente opposto. Bolognari ha evitato di rimodulare il piano di equilibrio nonostante la legge glielo consentisse entro 4 mesi dall’insediamento, preferendo indossare le più comode vesti di Ponzio Pilato. Io, invece, ho smontato e rimontato (rimodulato) il piano di riequilibrio ed ho evitato alla Città di Messina il dissesto finanziario”.

“Le conseguenze sono note a tutti. La Corte dei conti ha bocciato il piano di riequilibrio di Taormina in data 25 maggio 2021 mentre a Messina, 1 agosto 2023, ha accolto il mio piano di risanamento denominato “Salva Messina”. Grazie al “Bolognari (politicamente) codardo” e a chi lo ha consigliato, Taormina fino al 2026 sarà costretta a pagare tributi con aliquota massima e non potrà fare assunzioni, quale sanzione accessoria per aver dichiarato il dissesto. Grazie invece a “Scateno il coraggioso” la Città di Messina, sta effettuando oltre 2.000 assunzioni e i tributi continuano ad essere ridotti. Io da sindaco di Messina con la mia ricetta “Salva Messina” mi sono preso la responsabilità della situazione contabile eredita da oltre 30 anni di malagestio mentre Bolognari ha preferito non toccare nulla per evitare responsabilità contabili alla Ponzio Pilato versione 4.0”.

“In data 17 luglio 2023, dopo appena un mese dal mio insediamento a sindaco di Taormina, l’organismo di liquidazione ha chiesto, entro 30 giorni, 12 milioni per procedere alla chiusura della transazione con Impregilo, che rappresentava oltre il 50% della massa dei debiti accumulati dal comune di Taormina. In data 13 ottobre 2023 abbiamo bonificato sul conto dell’Organismo ben 12 milioni per chiudere la trentennale squallida vicenda del lodo Impregilo. Con il Salva Taormina, approvato il 31 luglio scorso dal Consiglio comunale, abbiamo ricavato queste ed altre somme. Durante quel dibattito, i consiglieri di opposizione, con in testa Bolognari, sono stati messi di fronte alle loro responsabilità e al loro fallimento”.

“Inoltre, quando è stata discussa in Consiglio comunale la relazione di inizio mandato, 2 ottobre 2023, il codardo Bolognari ha pensato bene di dimettersi qualche ora prima per evitare il confronto sul dissesto finanziario e su altri argomenti che hanno segnato il suo fallimento. Ricordiamo a Bolognari che, quando mi sono insediato, le tasse erano già al massimo e non era possibile aumentarle ulteriormente. Si è proceduto, soltanto, ad adeguare le tariffe dei servizi municipali ai costi effettivi ricavando le risorse per finanziare la fuoriuscita dal dissesto”.

Poi l’affondo finale di De Luca: “Ho preso l’impegno, quando le procedure saranno definitivamente chiuse, di confrontarmi in Consiglio comunale su ogni singola fase che ha generato l’ingiusto dissesto della Città di Taormina. Sono pronto, anche subito, al confronto pubblico in qualunque piazza con Bolognari e i suoi compagni di merenda. In ogni caso, ci penserà la Corte dei Conti a fare luce sulle responsabilità del dissesto di Taormina, considerato – conclude De Luca – che il sistema Taormina che ha coperto truffaldini e truffatori è stato ampiamente protetto dal palazzo municipale anche mediante la falsificazione dei bilanci comunali e dell’Asm. Chi si è rivelato codardo (politicamente) taccia per sempre”.

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