TAORMINA – L’operazione che ha portato Four Seasons a Taormina è stata un’intuizione geniale di Giuseppe Statuto, l’immobilista proprietario dell’hotel San Domenico Palace. Il resto, cioè la differenza, l’ha fatta l’alta qualità del lavoro di una catena alberghiera che a tutte le latitudini del pianeta si è dimostrata un gigante dell’ospitalità internazionale.
E adesso Four Seasons, per il suo impegno a Taormina e nelle altre strutture italiane, incassa anche i complimenti del Ministro del Turismo, Daniela Santanchè: “Quanto agli investimenti stranieri, io vorrei ancora di più capitali che investono in Italia: più Four Seasons. Puntare al target altissimo per riqualificare anche il basso. Ovviamente le gestioni devono essere italiane: lo stile e le professionalità italiane sono le migliori al mondo”.
Nel caso specifico di Taormina, dopo gli anni della chiusura per lavori di ristrutturazione ed ammodernamento, il “San Domenico Palace” ha riaperto nel luglio del 2021 le sue porte al pubblico, con una riapertura anche coraggiosa perché in quel momento c’era ancora l’eco di una pandemia che non era finita. Il ritorno sulla scena del “San Domenico”, tuttavia, è diventata nell’arco di pochi mesi un successo.
Poi è arrivata anche la spinta clamorosa di “The White Lotus”, girato a Taormina e che ha avuto proprio nel “San Domenico” la sua location di riferimento. Il resto è storia, con la seconda stagione della serie tv americana che ha vinto il Golden Globe 2022, sta spopolando e soprattutto ha rafforzato il rilancio in atto del turismo di Taormina (dove non a caso il mercato americano è diventato il primo per la città). E l’apprezzato general manager della lussuosa struttura alberghiera, Lorenzo Maraviglia, è finito nei giorni scorsi sulla CNN, intervistato dall’emittente più prestigiosa e più vista negli Stati Uniti per raccontare il boom di un hotel che si avvia ad una stagione 2023 da sold-out e il trend altrettanto straordinario che si prospetta per tutta la filiera del turismo a Taormina.
